MONTE ARGENTARIO – Comune di Monte Argentario condannato recentemente dal Tar al pagamento di un cifra di 2000 euro per avere espresso un “diniego definitivo di una sanatoria edilizia”, la cui pratica era partita nel lontano 1995 e che aveva visto l’ultimo intervento del Comune del promontorio durante lo scorso mese di agosto con il rigetto della richiesta originaria presentata da una cittadina di Monte Argentario.
La storia ha riguardato un’ingiunzione a demolire, per un immobile rurale nella zona di Santa Liberata, di una “sistemazione esterna e modifiche prospettiche per la realizzazione di nuove aperture e realizzazione di un pergolato posto nel prospetto frontale”, comminata dall’amministrazione argentarina lo scorso 19 agosto e verso la quale la proprietaria dell’immobile aveva eccepito tra l’altro, tramite i suoi legali “eccesso di potere per difetto assoluto dei presupposti, illogicità manifesta, irrazionalità”.
Motivazioni della difesa che sono stati valutate come fondate con le «contestazioni di illogicità e difetto di presupposto che paiono al Collegio cogliere nel segno, laddove stigmatizzano la mancanza di senso di un provvedimento con il quale l’Amministrazione ritiene di dover formalizzare il rigetto di un’istanza che il privato non ha avanzato, rigetto sulla cui base l’Amministrazione comunale ha poi adottato l’ordine di demolizione contenuto sempre nel provvedimento impugnato».
Ecco il LINK della sentenza.