GROSSETO – «La riforma deve arrivare in porto, le tre grandi aziende sanitarie devono partire, se non avvenisse sarebbe un danno per tutti». È il commento di Leonardo Marras, capogruppo Pd in consiglio regionale, a margine dell’incontro “Sanità da 10” che il Partito democratico ha organizzato per coinvolgere il territorio sul tema della prossima riforma regionale della sanità. Uno dei tredici eventi organizzati su tutto il territorio regionale «per costruire insieme la riforma del sistema sanitario toscano»
«Il Pd ha sin da subito avviato un percorso sui territori, una serie di incontri propedeutici all’arrivo in aula della riforma, che sia così il frutto di questo ampio confronto – ha proseguito Marras -. quello che bisogna chiarire è che qui non si parla di riduzioni, ma di programmazione. La dimensione della nuova azienda spaventa, ma si tratta di un’azienda media rispetto a quelle della grandi regioni italiane. Negli anni abbiamo replicato le strutture per gli acquisti, e sprecato risorse, ma i tempi attuali non ce lo consentono più. Io credo che da questi cambiamenti ci sarà solo da guadagnare. La sanità maremmana negli anni ha fatto passi da gigante, e in parte si tratta di percorsi già compiuti qui a Grosseto».
«L’ospedale serve sempre meno a tenere ricoverate le persone, servono invece percorsi per garantire una biona vita e cura a casa, lascioando all’ospedale un ruolo più tecnologico e di cura delle forme acute. Cambiare serve per mantenere alta la qualità del sistema questo da noi si è sempre fatto e questo ha premiato la sanità Toscana».
All’incontro, oltre a Marras, hanno partecipato Stefania Magi, responsabile sanità Pd Toscana, Marco Simiani, segretario provinciale Pd Grosseto e Stefano Scaramelli, presidente commissione sanità Consiglio regionale della Toscana. «Questa è una grande opportunità per il territorio e per i sindaci – afferma Scaramelli -. I sindaci potranno interagire sempre più con le società della salute, e questo consentirà di fare una cernita delle esigenze del territorio. E questo andrà a vantaggio di territori in passato visti come marginali, quali Grosseto e Siena, perché porterà a tener conto delle peculiarità del territorio composto spesso da piccoli paesi».
Scaramelli rivendica la scelta di aver coinvolto i territori «Abbiamo fatto consultazioni con 480 soggetti differenti, incontrato associazioni e cittadini».