GROSSETO – Non si placa la polemica sull’area Peep del Pizzetti. La politica è ancora sul piede di guerra, e alla ricerca di soluzioni.
«La complessa vicenda legata all’area PEEP del Pizzetti di Grosseto rischia di provocare degli effetti gravi nel sistema legato all’edilizia popolare della città e delle frazioni – afferma il Pd -. Negli anni, infatti, con l’importante ruolo esercitato dalle Cooperative di abitazione molti cittadini hanno potuto acquisire la proprietà della loro prima casa a prezzi convenienti. Le varie, ultradecennali, iniziative delle cooperative edili sono state un’importante volano dell’economia collegata all’edilizia ed hanno svolto un ruolo sociale in un mercato, come quello immobiliare, che non consente l’accesso universale. Nel presente, che stenta ad uscire da una crisi che ha messo gravemente in difficoltà il settore edile, le cooperative restano uno dei pochi soggetti che lavorano e offrono soluzioni abitative a costi accessibili per le giovani famiglie e a basso reddito».
«Il mondo della cooperazione edile dimostra, dunque, di essere uno dei pochi a garantire dinamicità economica – continua il Partito democratico -. Le difficoltà legate al PEEP Pizzetti, se non risolte, mettono, di fatto, in discussione il ruolo della cooperazione e il diritto alla casa per tutti, e i danni che ne deriverebbero sarebbero ben più vasti di quelli causati direttamente agli assegnatari. È necessario che la politica giochi il suo ruolo di mediatore sociale con serietà, piena consapevolezza ed evitando ogni presa di posizione dettata da mero desiderio di protagonismo che non tiene conto del merito. In questo scenario il Partito Democratico ha deciso di presentare un ordine del giorno nel Consiglio Comunale di Grosseto per difendere e salvaguardare i cittadini assegnatari. Va garantita in primo luogo una rateizzazione di quanto dovuto, occorre valutare, ulteriormente, se è percorribile la strada della perequazione urbanistica per ridurre ulteriormente il debito di cui è gravata, in prima battuta, l’amministrazione comunale».
«Il PD sta cercando, inoltre, una soluzione normativa che intervenga su più fronti, compreso il vincolo PEEP, perché non è accettabile che i terreni ove si costruisce, individuati nel piano di edilizia economica e popolare, finiscano per costare, a seguito di interventi giudiziari, come le normali aree nel mercato – conclude la nota -. Accettare questa logica porrebbe una seria ipoteca sul futuro di interventi analoghi e danneggerebbe, di fatto, la popolazione più debole. È necessario quindi agire velocemente, senza strumentalizzazioni di stampo elettorale, per affrontare e risolvere il problema di 400 famiglie e del sistema tutto».
Sul Peep Pizzetti, per il Movimento 5 Stelle, «Siamo alla politica creativa. Stravagante. Quella della peggiore specie. La soluzione ai maxi conguagli piombati su circa 400 grossetani c’è ed è già stata illustrata giorni fa dal portavoce del Movimento 5 stelle Giacomo Gori in sede di consiglio comunale. Eppure, proseguono gli interventi di esponenti del Partito democratico attorno al caos sugli alloggi di edilizia popolare. A pochi mesi dalle elezioni, oltre che alla confusione interna al partito, assistiamo dunque a una corsa ai limiti del grottesco: lo stesso gruppo politico che ha governato la città nell’ultimo decennio si divincola alla ricerca di un ruolo che non può avere, quello di angelo custode dei cittadini che prima ha vessato».
«L’approccio del partito di maggioranza alla questione lascia sbalorditi – scrive Giacomo Gori portavoce del M5S -. Sì, perché è stata proprio l’amministrazione di centrosinistra a gestire (e oggi ne vediamo i risultati) ogni sfumatura dell’affaire Pizzetti. Un malgoverno che non può essere nascosto sotto il tappeto da una politica in stile dottor Jekyll e mister Hyde. Anche la discussione sul ruolo ricoperto nella vicenda dalle cooperative non ha ragion d’essere. Specie se considerato l’atteggiamento del Comune. Alla stipula degli accordi, infatti, l’amministrazione si è ben guardata dal rendere noto alle coop il quadro completo di una situazione già critica».
«L’unica e soprattutto la più giusta via percorribile resta quella indicata dal Movimento 5 stelle: coinvolgere tutte e tre le parti in causa. Il Comune, che ha mal gestito la situazione, le cooperative e i titolari d’appartamenti. Pure i cittadini dovranno insomma (nella misura di 3-4mila euro ciascuno) fare la loro parte, ovvio. Ma alla luce di quanto da noi verificato nel corso di un lungo lavoro sui documenti, la quota del conguaglio a carico di ogni assegnatario sarà di gran lunga più bassa rispetto ai quasi 20mila euro oggi previsti dal Partito democratico che di recente ha voluto il passaggio di un debito fuori bilancio da quasi 7 milioni di euro. Questo è quanto. Alla politica in stile dottor Jekyll e mister Hyde preferiamo quella scrupolosa, limpida e coerente. Una politica che studia a fondo i documenti, non omette informazioni e – conclude Gori – non decide di correre ai ripari in modo goffo e poco credibile solo in odor di elezioni».