GROSSETO – «I dati incontrovertibili sulla dimensione del fenomeno del caporalato nel comparto vitivinicolo che renderemo pubblici lunedì prossimo – sottolinea Claudio Renzetti, segretario generale della Cgil di Grosseto – saranno un vero e proprio cazzotto nello stomaco. Sarà chiaro a tutti che non ha più senso parlare di Toscana felix, e che a partire dalla Maremma si è irradiata un’organizzazione illegale che rifornisce di manodopera al nero migliaia di aziende vitivinicole del grossetano e del senese. Un fenomeno che ha come corollario quella che temiamo essere truffa ai danni dell’Inps, su cui vogliamo accendere i riflettori del mondo dell’informazione».
La tavola rotonda sul caporalato organizzata da Cgil e Flai di Grosseto – “Gli invisibili delle campagne della Maremma”, Lunedì 23 Novembre alle 15.45 nella sala della Fondazione il Sole – segnerà un punto di svolta nella consapevolezza che oramai non esistono più territori franchi, impermeabili all’economia illegale.
«Da un calcolo assolutamente prudenziale sui dati ufficiali della vendemmia 2014 fatto coinvolgendo le migliori competenze che esistono sul territorio – spiega il segretario della Cgil – è emerso che solo in provincia di Grosseto ci sono intorno alle 1500 persone che lavorano grazie a un sistema paraschiavistico gestito da caporali e basato sullo sfruttamento della manodopera, l’evasione contributiva e retributiva, oltreché su un probabile meccanismo di truffa all’Inps. Un sistema che è stato sottovalutato, che sottrae ricchezza al territorio e conta su connivenze a diversi livelli».
Lunedì 23 all’incontro promosso a Grosseto da Flai e Cgil, parteciperanno l’onorevole Luca Sani, presidente della XIII Commissione agricoltura della Camera, il consigliere regionale Leonardo Marras, Monica Pagni della segreteria regionale della Cgil, Damiano Marrano segretario della Flai_Cgil Toscana e Giovanni Mininni, segretario della Flai-Cgil nazionale e lo stesso Renzetti, segretario della Camera del lavoro di Grosseto.
«Come Cgil – conclude Renzetti – non siamo interessati a denunce generiche e al sensazionalismo. Lunedì presenteremo dati ufficiali non interpretabili, perché siamo interessati a soluzioni realistiche che non si limitino alla sola repressione. Abbiamo lavorato soltanto sui dati ufficiali di enti pubblici o agenzie regionali, parlato con decine di lavoratori, imprenditori, con dirigenti e funzionari del sistema associativo datoriale e cooperativo, abbiamo persino fatto appostamenti notturni rischiando anche qualcosa, perché sappiamo che le nostre facce sono conosciute da tanti lavoratori ma anche da numerosi caporali. Ci tenevamo molto di arrivare all’appuntamento di lunedì ed essere all’altezza. L’agricoltura e il comparto agroindustriale sono il futuro di questo territorio, possono creare opportunità di lavoro e distribuire ricchezza alla filiera. Anche per questo ci siamo impegnati».