TALAMONE – Arrivano le prime dichiarazioni di sconcerto per la chiusura parziale della navigazione nel porto di Talamone.
A scendere in campo sono i membri di Patto per il Futuro che intervengono dicendo che «’ordinanza di chiusura del porto di Talamone alle imbarcazioni medio-grandi rappresenta l’ennesima “batosta” economica per il territorio del Comune di Orbetello, causata dalle scelte scellerate e dalle volontà dell’amministrazione del sindaco Monica Paffetti. In questa maniera – continuano i rappresentanti della lista – possiamo proprio affermare che il tanto decantato processo di “derolandizzazione” ha fatto definitivamente, ma purtroppo anche tragicamente, il proprio corso. Peccato però che lo abbia fatto sulla pelle dei cittadini i quali, dopo l’alluvione e l’emergenza Laguna, dovranno adesso affrontare la crisi economica che deriverà dalla chiusura del porto e che graverà su tutto l’indotto della nautica orbetellana».
«Del resto la volontà della precedente amministrazione – aggiungono – era stata evidenziata in maniera chiara con un progetto per la riqualificazione del porto di Talamone che era già a buon punto e che è stato letteralmente “cestinato” dal sindaco Paffetti la quale, come evidenzia l’ultimo accadimento, non si è nemmeno preoccupata di una necessaria manutenzione ordinaria dello specchio acqueo garibaldino che, già da tempo, la capitaneria di porto aveva segnalato essere necessaria ed indispensabile per la sicurezza del traffico diportistico. Ed invece, gli attuali amministratori se ne accorgono solo adesso, ora che non sarà facile correre ai ripari in tempi brevi ed ora che molte famiglie rischieranno di avere problemi economici per la mancanza di quel lavoro che le barche attualmente ormeggiate a Talamone hanno sempre loro portato. Appare chiaro adesso – concludono loro – che i proprietari di queste stesse imbarcazioni dovranno emigrare altrove per trovare servizi ed accoglienza adeguati, visto che anche la parte utilizzabile del porto non sarà sufficiente per sopperire alla mancanza di posti».