MAGLIANO IN TOSCANA – Sul piatto ci sono 2.500 euro dell’Osservatorio turistico di destinazione. Il Comune di Magliano in Toscana ha deciso di investirli nella formazione degli operatori, in modo da far decollare il turismo e avvicinare sempre di più domanda e offerta, senza tralasciare le potenzialità della promozione. Tutto parte dal progetto Magliano My Way, un portale che ha rivoluzionato l’idea di promozione turistica, strettamente legata ai social e con grandi potenzialità interattive. Uno strumento che può valere il cambio di passo, dedicato agli operatori turistici, ma che in realtà non tutti hanno dimostrato di saper utilizzare.
«Ci siamo accorti che il progetto, seppur valido, aveva questa pecca e quindi ci siamo subito adoperati per porre rimedio – spiega il sindaco Diego Cinelli -. L’idea dei corsi di formazione parte proprio da questo principio e non è un caso che la prima lezione, fissata per il 26 novembre, sia proprio incentrato sul funzionamento del portale Magliano My Way. Nel nostro programma elettorale era ben chiaro lo scopo di intensificare il turismo e le strutture del territorio, per questo stiamo tramutando le parole in fatti».
Tra i corsi, oltre all’introduzione al portale di Magliano May Way, figurano l’utilizzo appropriato dei social network a partire dalla gestione dei profili, l’analisi sul territorio delle strutture ricettive, la reputazione della propria attività, le strategie tariffarie e gli strumenti per avere successo. L’ultima parte, infine, che si presenta piuttosto corposa, sarà dedicata ad una delle esigenze maggiori richieste dagli operatori, ovvero la conoscenza dell’inglese turistico.
«Sono corsi strettamente collegati alle esigenze delle strutture ricettive – precisa Camilla Mancineschi, consigliere comunale con delega al turismo -, abbiamo cercato di raccogliere le richieste nel formulare l’offerta formativa. In modo che tutti abbiano le conoscenze adeguate».
I corsi saranno gratuiti e aperti anche a persone provenienti da altri comuni. «Negli incontri che abbiamo fatto tra noi – racconta Chiara Broggio, rappresentante delle strutture turistiche – sono emerse problematiche a rapportarsi con il mondo di internet. Da qui la volontà di chiedere la formazione che è stata estesa anche all’inglese, sempre più utile in ottica promozione e ricezione turistica».