ISOLA DEL GIGLIO – Nel corso dell’ultimo consiglio comunale il Sindaco ha dato comunicazione di un importante finanziamento atteso da molto tempo: la costruzione di un Archivio Storico comunale. Si tratta, attraverso questo intervento, di iniziare la riqualificazione di piccolo quartiere di Giglio Castello che presenta un vecchio e fatiscente fabbricato già adibito a bagni pubblici e non più utilizzato da molti anni.
L’attuale destinazione è oggi quella di “bagni pubblici” e l’Amministrazione, con questi lavori, intende trasformarlo in un locale ad uso pubblico mediante demolizione e ricostruzione. È questo un obiettivo di vitale importanza per il Comune che da tempo è alla ricerca di una collocazione adatta per i molti documenti che fanno parte della storia e che oggi vengono ancora tenuti in modo temporaneo presso l’ufficio del primo cittadino. Sarà una grande occasione per tutti coloro che vorranno consultare la copiosa documentazione, che nel tempo è stata restaurata dagli interventi a più fasi da parte dell’amministrazione comunale, ma contemporaneamente costituirà un altro passo in avanti nel restauro dei patrimonio comunale da troppo tempo abbandonato.
L’opera porterà alla realizzazione di un manufatto che ricreerà, in parte, l’assetto scenico originario, le originarie relazioni visive così che il paesaggio urbano recupererà senso storico e qualità formale.
Con questo intervento si va a sanare una situazione di forte degrado e di pericolo, in modo che tutta la zona abbia una sistemazione adeguata, riqualificando una porzione di centro storico proprio prospiciente alla cinta muraria.
L’intervento è stato finanziato dal programma “Nuovi Progetti di Intervento” ai sensi del DL n. 133 del 12/09/2014 cosiddetto “Sblocca Italia” art. 3 commi 2 e 3 e consta di circa 252.000 euro che serviranno appunto per coprire la spesa totale dell’opera. I progetti, a firma dell’architetto Federica Falchi, sono stati definiti tra il dicembre 2011 ed il 2012 e nel tempo siamo andati alla ricerca dei finanziamenti per poter iniziare l’opera che già dal 2012 era cantierabile e quindi solo in attesa di copertura finanziaria. La recente adesione alla Centrale Unica di Committenza con Monte Argentario consentirà di dare il via alla prima collaborazione (l’archivio appunto) di “ufficio gare condiviso” secondo le condizioni previste dalla nuova legge in materia di appalti.