GROSSETO – È pronto a partire un team di otto componenti della Società Naturalistica Speleologica Maremmana per svolgere richerche archeologiche in Etiopia. Quella nazione è stata oggetto di numerose indagini da parte di questa associazione a partire dal 1995. Dopo i primi anni dedicati esclusivamente all’archeologia l’associazione non poteva esimersi dal fornire anche aiuti alla popolazione e sono stati così svolti alcuni progetti di Cooperazione Internazionale, grazie a bandi della Regione Toscana, che hanno toccato importanti temi come le risorse idriche e i problemi sanitari, in particolare la prevenzione dalla malaria e la salute materno infantile.
Anche quest’anno il progetto di ricerca archeologica è stato accolto dal Ministero degli Affari Esteri nell’ambito della Promozione e Cooperazione Culturale.
Il programma prevede un sopralluogo in un sito preistorico scoperto dal presidente Carlo Cavanna e dal collaboratore Igino Castelli nello scorso novembre nel Wolayta, una regione del sud Etiopia. Proprio per poter intraprendere degli scavi stratigrafici in questo sito, seguirà un incontro nella capitale Addis Abeba con il Ministro alla Cultura e forse con il Primo Ministro Haile Marian che è nativo proprio del Wolayta.
L’interesse verso questo sito è dovuto al motivo che gli strumenti in pietra rinvenuti fanno ipotizzare ad una industria prodotta da un Homo sapiens arcaico, che in quelle regioni viveva oltre 200 mila anni or sono. Sulle origini di questa specie di uomo, alla quale anche noi apparteniamo, si concentra molto interesse da parte di musei e università internazionali e ogni nuova scoperta può fornire un tassello veramente importante per comprenderne l’evoluzione.
Il programma prevede poi il proseguimento delle consuete ricerche di pitture rupestri nelle regione dell’est Etiopia, dove ormai da anni i componenti della Società Naturalistica Speleologica Maremmana hanno documentato oltre 60 siti preistorici inediti (è possibile visitare il sito web www.ethiopiatrekking.com).
Il presidente Cavanna, che come sempre coordina la spedizione, quest’anno sarà accompagnato e supportato da Luca Bachechi, responsabile scientifico dell’Università di Firenze, Paolo Nannini, Daniela Puzio e Nadia Barbi, archeologi, Igino Castelli, Lapo Bachechi e Roberto Soddu, fotografi.