ALBINIA – Sono passati tre anni, ma è rimasta indelebile nella mente di migliaia di persone e soprattutto di coloro che l’hanno vissuta sulla propria pelle: oggi, infatti, è l’anniversario della disastrosa alluvione di Albinia, l’evento che più di tutti ha segnato la bassa Maremma negli ultimi decenni e i cui strascichi si faranno sentire, purtroppo, anche negli anni futuri.
Un evento meteo straordinario, che fu definito a ritorno settecentennale, ma il cui spettro si rivide soli due anni dopo, nel 2014, con altre due vittime e nuove esondazioni dell’Albegna nelle campagne di Polverosa.
Ma a quel tempo, 12 novembre 2012, nessuno avrebbe mai potuto immaginare che Albinia sarebbe stata sommersa da una ondata di acqua che raggiunse, in alcuni punti, i due metri di altezza e che tutte le case al piano terra, i poderi e i magazzini, scuole ed attività commerciali potessero essere riempite dal fango trascinato per chilometri. Indelebili nella mente sono le immagini delle barche e dei gommoni che servirono per gli spostamenti nella frazione lagunare così come quelle della gente alle prese con la pulizia del fango dalle proprie case.
Un evento che, oltre ad aver fatto delle vittime, ad aver portato distruzione ha però anche unito la popolazione di questa zona del Comune di Orbetello che, da quel giorno, ha lottato per ricostruirsi una vita e far valere il proprio diritto alla serenità. Ne sono prova le manifestazioni, le proteste, le lotte mediatiche per far valere i propri diritti che si sono dovute opporre ai meandri della burocrazia ed, a volte, anche alle strumentalizzazioni che, tuttavia, non sono riuscite e non riusciranno a fermare la volontà, di chi soffrì in quel lontano 12 novembre 2012, per poter riuscire a riportare la propria vita su degli standard qualitativi per lo meno simili a quelli che precedettero l’alluvione.