GROSSETO – Resterà in carcere ma solo per i prossimi due mesi. Il tribunale dl Riesame ha respinto la richiesta di scarcerazione per Giuseppe Di Gioia, l’uomo sospettato di aver ucciso la madre al culmine di una litigio, nella sua casa di via Sauro a Grosseto.
Gli avvocati dell’uomo, Sabrina Pollini e Alessia Ceraolo, avevano chiesto la scarcerazionbe ein subordine gli arresti domiciliari. Il tribunale ha invece disposto la permanenza in carcere per 60 giorni, così da dare alla Polizia il tempo di terminare le indagini. Secondo il Riesame, infatti, persiste, da parte dell’uomo, il pericolo di inquinamento delle prove.
«Una motivazione stremamente stringata – si lamenta l’avvocato Pollini – in realtà non hanno deliberato su molti dei temi che gli avevamo sottoposto, non hanno tenuto conto delle dichiarazioni spontanee e neppure di quanto emerso dall’autopsia. Non sono entrati nel merito, hanno risolto tutto con il pericolo di inquinamento delle prove».
In realtà il termine dei 60 giorni coincide anche con il tempo che si è preso il medico legale per consegnare la relazione sull’esame autoptico sul corpo della madre dell’uomo, Donata Muccio. Domani gli avvocati incontreranno il loro assistito, e con lui decideranno se fare ricorso in cassazione contro la decisione del tribunale del riesame di Firenze, anche se in questi casi, i tempi si potrebbero allungare a dismisura e la discussione della cassazione potrebbe essere fissata anche tra quattro o cinque mesi, ossia una volta scaduto il termine dei 60 giorni disposto dal giudice.