GROSSETO – «La città di Grosseto ha un’antica tradizione antifascista, di cui è un esempio luminoso il partigiano Elvio Palazzoli, a cui abbiamo dedicato la nostra sezione, caduto con altri cinque compagni a Porta Vecchia il 15 giugno 1944, a difesa della città appena liberata dal fascismo dall’esercito occupante nazista in ritirata. Lo vogliamo ricordare in questi giorni, in cui si ricordano i caduti di tutte le guerre, compresa quella partigiana». Così si legge nella nota dell’Anpi, l’associazione dei partigiani d’Italia di Grosseto che interviene nel dibattito pubblico sul tema migranti e sicurezza.
«Segnaliamo nella nostra città una strisciante strategia dell’attenzione di forze minoritarie, che si richiamano al passato regime fascista, le quali mestano nel torbido, agitando a fini elettoralistici temi delicati, come la sicurezza, la questione dei migranti e dei richiedenti asilo fino alla difesa del patrimonio culturale dell’umanità. Sono questioni che implicano risposte complesse per essere risolte in un ambito democratico. Tali forze solleticano il ventre della comunità, sollecitandone le paure primitive di essere invasi. Sono i temi antichi del razzismo, che è sempre stato un valore del fascismo. Ricordiamo che per quanto riguarda la sicurezza la loro politica condusse l’Italia alla seconda guerra mondiale e lasciò un cumulo di rovine e che essi hanno poche ragioni di difendere la cultura, quando a suo tempo promossero il rogo dei libri e delle opere d’arte».
«Ricordiamo alle istituzioni democratiche della città la necessità continua e attenta di vigilare che tali forze non inquinino il tessuto democratico della nostra città; ricordiamo alle forze dell’ordine di vigilare che vengano rispettate le leggi, le quali vietano manifestazioni che si richiamano al disciolto partito fascista. Richiamano tutte le forze antifasciste alla massima unità per difendere i valori democratici della nostra convivenza civile».