GROSSETO – Mortalità in calo negli incidenti stradali, anche se in provincia di Grosseto resta elevata la media dei decessi ogni 1000 sinistri. E’ di 1,9 su scala nazionale, mentre in Maremma il dato sale a 2,28. In Toscana, peggio di Grosseto, stanno solo Siena e Arezzo.
In ogni caso, nel 2014, secondo i dati diramati dall’Aci, gli incidenti stradali mortali sono stati 20. Un numero in lieve e progressivo calo se si considera che erano 21 nel 2013, 23 nel 2012, 28 nel 2011 e 31 nel 2010. Nell’ultimo anno preso in considerazione sono stati 4 i decessi nel comune capoluogo, 3 quelli a Monte Argentario, 2 a Castiglione della Pescaia e Massa Marittima, uno ad Arcidosso, Capalbio, Castel del Piano, Castell’Azzara, Civitella Paganico, Gavorrano, Pitigliano, Sorano, Monterotondo Marittimo.
Numeri apparentemente confortanti, anche se 20 morti sulle strade della provincia sono senza dubbio troppi, in relazione ai 202.573 veicoli circolanti. Aspetto quest’ultimo che fa tornare d’attualità il problema delle infrastrutture e l’arretratezza della Maremma nei settori di viabilità e sicurezza delle strade.
Sempre nel 2014 sono comunque diminuiti anche gli incidenti, passati dai 1.046 del 2010, agli 874 dell’ultimo anno preso in esame. Si abbassa di poco, però, il numero dei feriti che si attesa sui 1.234, in lieve diminuzione rispetto ai 1.286 del 2013. E’ il comune di Grosseto anche in questo caso a farla di gran lunga da padrone con 423 sinistri. Ben distaccata Follonica con 87, poi Orbetello con 65, Monte Argentario con 47, Castiglione della Pescaia con 41.
Su scala nazionale, secondo i dati Istat e Aci, infine, nel 2014 torna a crescere il numero delle vittime tra i pedoni e i ciclisti, rispetto al 2013, con rispettivi aumenti del 4,9% e dell’8,8%. Tra le cause che invece provocano i sinistri, resta la distrazione (21,4%) la nemica numero uno sulle strade extraurbane, seguita dall’alta velocità (17,3%) e la distanza di sicurezza inadeguata (13,4%). Su strade urbane prevale invece la mancata osservanza della precedenza (18,6%), seguita da distrazione (15,4%) e velocità (9,2%).