GROSSETO – C’è un discreto fermento politico negli ultimi tempi, relativo soprattutto alle candidature probabili che si stanno affacciando in vista delle amministrative. Sull’argomento interviene Massimo Felicioni, consigliere comunale di Grosseto Oggi: «Oggettivamente non se ne può più, ed è pure imbarazzante perché si finisce per parlare di persone che, in altro ambito, in quello privato o lavorativo, sono il più delle volte amici o persone che stimiamo. Di contro però, questi automatismi, queste improvvisate “carriere politiche” che appaiono più atti dovuti tra alcune associazioni di categoria e politica, che vocazioni o la scelta migliore per attitudini e capacità, ci hanno stancato. Pensavamo di averlo detto in modo chiaro anche quando trattammo la questione Camera di commercio, evidentemente però, si continua a perseverare nella stessa direzione. Sindaci, assessori, amministratori di società partecipate troppo spesso sono provenuti da alcune associazioni di categoria “benvolute” da alcuni ambienti politici-partitici e che sembrano essere diventate in questi ultimi anni più degli “incubatori” di candidati. Comprensibile, seppur non condivisibile, lo sforzo che stanno compiendo questi partiti i quali evidentemente sono convinti che, accaparrandosi l’uomo della associazione, è quasi certo il conseguente ottenimento di un importante consenso di inscritti, dipendenti e funzionari di quella associazione».
«Generalmente ha funzionato così, ma in realtà potrebbero finalmente essere cambiati i tempi e comunque noi faremo di tutto perché ciò non continui ad accadere. Ultimamente stiamo assistendo a qualcosa di simile sul versante del centrodestra con il coinvolgimento di un importante esponente di una associazione del mondo agricolo e non solo, una ottima persona e un capacissimo imprenditore che riteniamo, alla fine del salmo, non benefici affatto di questo suo nuovo coinvolgimento – prosegue Felicioni -. Il cittadino che non è più sprovveduto e passivo, riteniamo si sia veramente stufato di vedersi calare dall’alto scelte distantissime dal proprio quotidiano e alla fine si troverà costretto a fare una scelta obbligata tra il non andare a votare, tendenza molto forte, o scegliere novità ed alternative ai partiti tradizionali e coalizioni che sempre più mostrano di essere legati, mani e piedi, a quel sistema o rete solo per pochi “eletti” e che tra l’altro spesso e volentieri nulla hanno a che vedere con il saper amministrare una città, un comune, una regione».
«Con il totale rispetto sul piano personale nei riguardi dei tanti amici e conoscenti, che magari abbiamo tirato in ballo, a noi viene d’obbligo dire basta a questi metodi – conclude Felicioni -. In primis siamo convinti che la politica non sia materia per tutti, inoltre riteniamo che non possa continuare ad essere un dovuto passaggio di testimone tra funzionari di un apparato che usa la politica, ma che non ha nulla a che vedere con la sua natura e buon funzionamento. Usate il buon senso e per favore non ci trattare a tutti da sciocchi, il 2016 riserverà sicuramente molte sorprese a coloro che continueranno a ragionare così».