GROSSETO – Matteo Della Negra non è stato espulso dal Movimento 5 Stelle. A parlare è proprio Della Negra che risponde con un comunicato video alla presa di posizione del Movimento di Grosseto che nelle scorse settimane aveva comunicato di aver “cacciato” l’attivista.
Già candidato all’europarlamento nel 2014 e uno dei volti più noti dei pentastellati grossetani, Della Negra non si arrende alle decisioni di quella che definisce come una “cabina di regia” del Movimento, ma replica e spiega le sue ragioni parlando sopratutto della mancata trasparenza all’interno dei 5 Stelle di Grosseto. Della Negra spiega infatti che la decisione di espellerlo non è stata condivisa con tutti gli iscritti e che le frasi utilizzate per comunicare il suo allontanamento sono diffamatorie nei suoi confronti.
Ecco il comunicato ufficiale di Della Negra:
“In merito al comunicato apparso in internet Lunedì 19 Ottobre 2015 – all’indirizzo http://www.grosseto5stelle.it/matteo-della-negra-espluso-dal-movimento/ – e riportato dagli organi di informazione, comunicato ove si legge che “Matteo Della Negra … è stato allontanato dal Movimento 5 Stelle Grosseto dopo aver palesato la sua volontà di utilizzare il Movimento 5 Stelle per pure mire personali”, e ancora che “il gruppo vota l’allontanamento dell’ormai ex attivista … palesata la volontà di Della Negra di usare il movimento di cittadini come trampolino di lancio per mire personali”, fino a usare il termine “smania personalistica”, desidero ribadire che non sono stato espulso dal MoVimento 5 Stelle e soprattutto chiarire che l’accusa mossami di “usare il movimento di cittadini per scopi personali” non corrisponde assolutamente a verità.
Ritengo che pubblicare quel comunicato da parte del MoVimento 5 Stelle di Grosseto, di là dalla persona di Giacomo Gori che rappresenta il soggetto formalmente autorizzato a parlare per il MoVimento stesso, sia stato uno sproposito per il fatto di aver affiancato il nome del MoVimento 5 Stelle a termini che potrebbero essere interpretati come diffamatori e dunque offensivi della reputazione di un cittadino.
Se non fosse uno sbaglio, il portavoce del MoVimento locale dovrebbe pure dire quali sono state le “mire personali” e in quali condotte si sono ravvisate. Quando avrei manifestato tale “smania personalistica”? E in che cosa è consistita? Quali sono i fatti? Ovvero, contrariamente, si rischia di dire falsità e la falsità è comunque una forma di discriminazione diffamatoria.
Ritengo che il portavoce del MoVimento 5 Stelle di Grosseto si sia attenuto ad un responso maturato in seno ad un gruppo di persone (la cosiddetta “Cabina di Regia”) che, utilizzando gli strumenti ed i canali informatici da esso controllati, ha ristretto la decisione riguardo il mio allontanamento al voto di pochi e certamente all’insaputa degli iscritti al Meetup di Grosseto. Ritengo che non sia stata dunque una condotta cristallina ma influenzata, semmai, da preconcetti e interessi non chiari rimasti in un alveo piuttosto contenuto.
Di tre regole il MoVimento 5 Stelle vuole il rispetto assoluto: trasparenza, trasparenza, trasparenza. Se non ci sono queste il movimento locale non è MoVimento 5 Stelle, ma un’altra cosa.”