GROSSETO – Case della salute, cure intermedie, liste di attesa e cure odontoiatriche, nonché una verifica sulla proiezione della qualità e dotazione di servizi nella Provincia di Grosseto, in previsione della costituzione della azienda sanitaria unica di area vasta Ar-Gr-Si prevista dalla legge regionale 28 a partire dal 1° Gennaio 2016.
Di questo si è discusso lunedì scorso con la direzione della Asl 9, su iniziativa dei sindacati provinciali – Cgil (Renzetti, Nardi e Centenari) Cisl (Milani, Biscottini e Meconcelli) e Uil (Baiocco e Matozzi) – rispetto allo stato di applicazione della delibera 1235 della Regione Toscana
«In apertura d’incontro – sottolineano Renzetti, Milani e Baiocco – abbiamo evidenziato alla direzione aziendale le preoccupazioni per il rischio di una strisciante marginalizzazione del territorio grossetano, che già risulta penalizzato dalla valutazione della Regione Toscana nell’attribuzione delle risorse. Che premia le aree a forte urbanizzazione e densità abitativa rispetto a quelle con maggiore estensione territoriale a basso indice demografico».
Le Organizzazioni sindacali, inoltre, hanno espresso preoccupazione e disagio per conto dei dipendenti delle ditte di appalto e delle aziende dell’indotto, a causa del mancato pagamento delle fatture arretrate. «In questo momento – spiegano i tre segretari generali – si superano abbondantemente i 60 giorni previsti dalla legge. Questo si riflette sui ritardi dei pagamenti di salari e stipendi, con pesanti difficoltà per i lavoratori che sono invece obbligati a rispettare le scadenze (affitti, bollette, mutui) e contemporaneamente a far fronte alle necessità quotidiane delle famiglie».
La direzione aziendale ha evidenziato «che sono previste nove Case della salute. Delle quali tre già attivate e due in dirittura di arrivo, mentre per le altre si registrano ritardi. Per le liste di attesa di visite ed esami l’azienda si sta impegnando per una riduzione, anche attraverso collaborazione con i privati ed ha dovuto ammettere ritardi sulle cure odontoiatriche. Anche per i letti di cure intermedie non si sono ancora raggiunti in tutte le zone i tetti previsti nei patti territoriali siglati con i sindaci».
Sui mancati pagamenti, l’azienda ha riconosciuto le inadempienze sono imputabili ad uno slittamento dei tempi dei trasferimenti di risorse da parte della Regione Toscana.
Al termine della riunione, la delegazione sindacale ha confermato tutte le preoccupazioni che aveva spinto a chiedere l’incontro. «Le risposte ricevute – concludono Renzetti, Milani e Baiocco – disegnano una situazione di stallo molto pericolosa e un quadro non tranquillizzante per la sanità grossetana nel prossimo futuro. Per di più accentuando una deriva della sanità locale già in difficoltà nel prendere in carico i pazienti sul territorio, dopo la deospedalizzazione».
«Se su ognuno dei punti trattati non si trovassero soluzioni positive, valuteremo ogni iniziativa per tutelare la dignità degli utenti della sanità in provincia di Grosseto, che hanno gli stessi diritti di quelli del resto della Toscana. Così come ci adopreremo per scongiurare esiti come quella della Centrale operativa del 118, che ha penalizzato incomprensibilmente il territorio e le professionalità locali».