GROSSETO – Sarà presentato domani 30 ottobre alle 16 alla Borsa del Turismo Archeologico di Paestum il documentario sulla musica perduta degli Etruschi finanziato dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Grosseto e la cui realizzazione è stata coordinata dal Centro di Rete dei Musei di Maremma (la Rete dei Musei della Provincia di Grosseto) affidato dal 2006 all’Ufficio Politiche culturali al Comune di Massa Marittima.
Il progetto originale di studio sulla musica etrusca, proposto ai Musei di Maremma dall’etruscologa Simona Rafanelli, Direttore del Museo Archeologico Isidoro Falchi di Vetulonia, e dal musicista Stefano Cocco Cantini, Direttore artistico del Grey Cat Jazz Festival, ha portato ad una serie di studi su materiali originali conservati in alcuni musei archeologici italiani, in particolare sugli strumenti a fiato del relitto di nave età arcaica del Campese (isola del Giglio), esposti con tutto il carico recuperato alla Fortezza Spagnola di Porto Santi Stefano, e sugli strumenti rinvenuti in una tomba più o meno coeva di Paestum. Il musicista Stefano Cantini e l’etruscologa Simona Rafanelli hanno effettuato una serie di ricerche e hanno esaminato e misurato dal vero gli strumenti antichi. Cantini ne ha curato la loro riproduzione fedele, lavorando sulle sonorità che quegli strumenti potevano esprimere. Dal lavoro, pubblicato in un libro curato dalla Rete museale ed edito da Effigi nel 2013, sono emerse interessantissime novità, che hanno ad esempio portato a cambiare la definizione degli antichi strumenti studiati: Cantini infatti ha scoperto, tra l’altro, che non si tratta di flauti ma di strumenti a fiato molto simili all’oboe.
Ma le novità non si fermano qui e per renderle comprensibili ad un pubblico più vasto il regista massetano Riccardo Bicicchi, autore del docu/film su Norma Parenti, incuriosito da questo studio che si è tradotto anche in una conferenza spettacolo che ha girato l’Italia da Milano alla Sicilia, ha inoltrato alla Provincia di Grosseto un progetto per realizzare un documentario che seguisse le varie fasi del lavoro, dall’analisi degli strumenti alla ricostruzione allo studio delle sonorità, e raccontasse in modo divulgativo le scoperte e le novità. E così con un finanziamento regionale sul progetto “Etruscans” gestito dalla Provincia di Grosseto e dalla Rete museale, Riccardo Bicicchi ha realizzato il documentario “La musica perduta degli Etruschi”.
Dopo Paestum, il documentario sarà presentato il 6 novembre alle 17 a Massa Marittima, sede del Centro di Coordinamento della Rete museale provinciale, e il 6 dicembre sempre alle 17 a Porto Santo Stefano, dove sono conservati gli strumenti musicali da cui parte l’interessante ricerca.