GROSSETO – Prima vittoria in Germania del Made in Italy. Nei giorni scorsi l’associazione italo tedesca, presieduta da Giandomenico Consalvo, vicepresidente nazionale di Confagricoltura, nata per contrastare ed impedire la commercializzazione e vendita di prodotti “spacciati” per italiani ha ottenuto un grande successo in terra teutonica.
In pratica il tribunale di Colonia ha emesso una sentenza contro alcune aziende, segnalate dalla associazione, che distribuivano pasta proveniente da Dubai e dall’Egitto con diciture che richiamavano all’Italia e che non potrà più essere venduta o commercializzata in Germania.
“E’ un risultato strategico nella lotta alla contraffazione – ha commentato soddisfatto il presidente di Confagricoltura Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, da sempre impegnato nella sensibilizzazione di questo fenomeno che sottrae ingenti risorse all’agricoltura italiana – Ricordo che l’Italian sounding, ossia tutto ciò che viene venduto nel mondo con marchi e similitudini che attengono al nostro Paese e che italiano non lo è, vale qualcosa come 60 miliardi di euro all’anno. Una cifra esorbitante equivalente a tre “finanziare”. Se riuscissimo a creare tutele e salvaguardie l’agricoltura italiana come accade per i brand di altri settori (leggi Ferrari), ci sarebbe meno contraffazione e si otterrebbe un beneficio immediato per la nostra economia”.
“A questo punto – aggiunge – dopo quanto accaduto in Germania, che notoriamente non ha una normativa specifica a favore del “made in”, la cosa fosse consolidata e aiutata da politiche nazionali e internazionali, l’intera economia italiana ne sarebbe avvantaggiata, perché il mondo è grande per l’Italia ma noi come italiani possiamo essere grandissimi nel mondo. Basterebbe solo questo e in tal senso i paesi importatori ci devono aiutare, acquistando solo prodotti italiani di provenienza certa, la cui qualità non ha eguali”.