GROSSETO – Che l’edilizia fossi uno dei settori ad aver sofferto di più della crisi economica degli ultimi anni era già noto, ma i dati diffusi oggi durante l’assemblea dell’Ance, l’associazione dei costruttori, raccontano una realtà veramente difficile.
Dal 2007, gli albori della crisi, al 2013 le concessioni per costruire nella nostra provincia sono calate quasi del 90% e i permessi per la costruzione di nuove abitazioni sono tornati ai livelli della fine degli anni ’30. Un’emorragia rapida che ha avuto effetti sia dal punto di vista del volume d’affari che dell’occupazione con risvolti negativi su tutto l’indotto e anche in altri settori.
La ripresa ancora stante a decollare anche se il presidente provinciale dell’Ance, Andrea Brizzi, giudica positiva l’azione del governo anche rispetto alle ultime novità contenute nella legge di stabilità. «L’edilizia è ormai allo stremo delle sue forze e le misure recenti introdotte dal governo non porteranno benefici prima del 2016 o del 2017. Certo l’abolizione dell’Imu è un incentivo per chi vuole acquistare la prima casa, ma bisognerà capire quanto inciderà sull’intero comparto».
Sul fronte degli investimenti pubblici e delle infrastrutture anche Ance, così come ha fatto Confindustria non meno di qualche giorno fa, ribadisce l’importanza della realizzazione della autostrada tirrenica e del completamento della Due Mari tra Grosseto e Siena. «Abbiamo sempre manifestato la nostra posizione favorevole all’autostrada perché la sua realizzazione è importante non soltanto per il locale, ma anche per l’integrazione nazionale e regionale della provincia di Grosseto».
Rimanendo al pubblico Ance vedrebbe di buon occhio anche un allentamento del Patto di stabilità che servirebbe soprattutto a rilanciare una serie di investimenti pubblici sul territorio.