GROSSETO – La storia della moderna infrastrutturazione idrica, fognaria e depurativa a Grosseto nell’ambito di “Cambiare la campagna e inventare una città”, l’iniziativa tenutasi oggi, mercoledì 21 ottobre presso la nuova sede del gestore in località Grancia, e organizzata da ISGREC in collaborazione con Acquedotto del Fiora, Fondazione Grosseto Cultura, Comune di Grosseto e Regione Toscana.
All’incontro hanno partecipato tra gli altri Veronica Tancredi consigliere comunale del Comune di Grosseto e Adolfo Turbanti e Luciana Rocchi, rispettivamente presidente e direttrice dell’ISGREC.
Nel suo intervento “Gli investimenti nel sistema idrico integrato per la città che cresce e cambia” il presidente di Acquedotto del Fiora Tiberio Tiberi, ha fatto un breve richiamo alle origini, dalla necessità emersa dopo l’Unità d’Italia di costruire un acquedotto ad uso rurale ed urbano a servizio della città di Grosseto, che all’epoca contava circa 5.000 abitanti, ma stava crescendo. Nel giugno del 1896 viene realizzato l’acquedotto delle “Arbure”, con una portata di circa 20 litri al secondo. Nel 1932, quando gli abitanti superano quota 23.000, l’acquedotto delle Arbure viene potenziato alla portata di 80 litri al secondo e contestualmente si costruisce il serbatoio del Grancia. Nel 1938 nasce il Consorzio del Fiora, nel 1962 è ampliato il serbatoio del Grancia e inaugurato l’acquedotto del Fiora, che con i suoi 350 litri al secondo serve una Grosseto in cui risiedono oltre 50.000 abitanti. Nel 1975, con la città arrivata a 65.000 abitanti, viene inaugurato il depuratore di San Giovanni, di portata pari a 100.000 abitanti equivalenti: successivamente si realizzano i depuratori nelle frazioni, Marina di Grosseto, Principina, Istia d’Ombrone, Roselle, Batignano, Braccagni e infine quello di Ponti Neri, attivo dall’aprile del 2003. Proprio nel settore della depurazione il comune di Grosseto rappresenta un’eccellenza, con il 100% della copertura del servizio fognario – depurativo, a testimonianza dell’attenzione alla sostenibilità ambientale. Arrivando al presente, per quanto riguarda le infrastrutture e gli impianti nel territorio del comune di Grosseto Acquedotto del Fiora, nel periodo 2007-2014, ha fatto investimenti per oltre 17,5 milioni di euro. Di questi, 6,2 milioni di euro per la realizzazione di nuove opere, mentre 11,3 milioni di euro per manutenzioni, potenziamenti ed efficientamenti delle infrastrutture esistenti. Negli ultimi anni, con la città che diventa “smart”, l’attenzione del gestore si è focalizzata sull’uso delle più avanzate tecnologie per migliorare la qualità e l’efficienza del servizio ed erogare servizi innovativi ai cittadini. Ad esempio l’efficientamento del depuratore di San Giovanni, dove la riduzione dei consumi origina un risparmio annuo di circa 500 MWh, pari a 100.000 euro in meno sul costo dell’elettricità e a 220 tonnellate in meno di immissioni di CO2 in atmosfera. Altro tema fondamentale è il sistema di telecontrollo delle reti: quest’anno è stato inaugurato in località Grancia il nuovo centro di monitoraggio e controllo dell’intera rete idrica, con una sala operativa di telecontrollo attiva 24 ore su 24 con specifico personale, dove sono visibili e monitorati in tempo reale tutti i dati sugli stati di funzionamento di impianti e reti. Il personale può quindi intervenire in remoto per azionare i comandi di controllo o allertare le squadre di pronto intervento per risolvere eventuali anomalie riscontrate. Oppure lo sviluppo di servizi on line su web, Facebook e Twitter che stanno migliorando la relazione con i cittadini e nel corso del 2014 hanno portato a superare il milione di contatti.
“Dopo una fase di forte crescita che dalla fine dell’Ottocento a oggi ha visto decuplicare la propria popolazione, Grosseto ha oggi la necessità di attraversare una fase di consolidamento guardando al consumo del territorio, anche in relazione ai cambiamenti climatici in atto e alla qualità dei servizi da erogare ai suoi cittadini – commenta il presidente di Acquedotto del Fiora Tiberio Tiberi – Per quanto riguarda il gestore, risolte le urgenze legate all’approvvigionamento idrico e alla depurazione, la sfida è realizzare servizi innovativi e di qualità per la città del futuro. La sala di telecontrollo costituisce il primo passo per interventi di efficientamento, di ricerca perdite e di distrettualizzazione (ossia suddividere tutta la rete idrica in piccoli quartieri, così che oltre a un monitoraggio più capillare sia possibile effettuare interventi in modo più razionale, sospendendo l’erogazione di acqua a un minor numero di utenti durante i lavori), per una gestione ottimale del servizio idrico integrato, oltre all’uso del web per migliorare i rapporti con i clienti”.