AMIATA -“Floramiata è la più grande azienda dell’Amiata, è necessaria un’attenzione straordinaria per dare un futuro a questo polo produttivo e per tutelare l’occupazione. Servono misure che tutelino lavoratori coinvolti per evitare una crisi economia e sociale ed una strategia condivisa da enti locali e parti sociali per il rilancio del territorio dell’Amiata che rischia di essere marginalizzato. Oggi chiediamo al presidente Rossi e alla giunta regionale un ulteriore intervento a tutela del polo produttivo, fondamentale per l’economia del territorio amiatino.” Così commenta Simone Bezzini, primo firmatario dell’interrogazione.
“Perdere Floramiata – prosegue Leonardo Marras – vorrebbe dire perdere oltre 200 posti di lavoro e non possiamo permetterlo. Chiediamo alla giunta, se necessario, di coinvolgere anche il Governo nella soluzione di questa situazione particolarmente grave per il territorio. C’è il rischio, concreto, di andare incontro ad una crisi sociale drammatica per l’Amiata, è nostro dovere scongiurarlo con politiche mirate allo sviluppo e alla tutela di una zona già in grande difficoltà”.
La crisi di Floramiata si inserisce in un più ampio quadro di difficoltà in cui si trovano molte aziende amiatine, aggravato da mesi, da problemi infrastrutturali causati dal forte maltempo che più volte ha interessato la zona.
“Considerando che la Regione ha già avviato una strategia per lo sviluppo delle aree interne, con particolare attenzione a quelle legate a storiche produzioni minerarie o metallifere, chiediamo al presidente e alla giunta anche quali misure saranno attivate per il rilancio dell’economia dell’Amiata, per scongiurare l’eventualità della completa deindustrializzazione dell’area e, conseguentemente, di una marginalizzazione sempre più marcata”. Conclude così Stefano Scaramelli.