GROSSETO – Venerì 16 ottobre tutti i dipendenti della Cna della Toscana – fra i quali quella della sede di Grosseto – aderiranno allo sciopero generale indetto da Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil contro la disdetta unilaterale del contratto nazionale del terziario e l’applicazione, dal 1° gennaio 2016, del contratto nazionale della comunicazione artigiana. Un passaggio che, oltre a non avere alcun legame con le mansioni svolte, comporterà la rinuncia a una mensilità annuale, la perdita di 94 euro al mese di retribuzione e un aumento di orario di 5 ore al mese.
«In questi mesi – spiega Andrea Ferretti, segretario provinciale della Filcams – i lavoratori della Cna si sono resi disponibili ad affrontare i problemi e a gestire le situazioni di difficoltà sui territori, stipulando accordi difensivi anche di restituzione temporanea del loro salario, con l’obiettivo di mantenere il contratto collettivo nazionale del terziario.
A Grosseto, in particolare, il direttore di Cna si è spinto fino a comunicare la disdetta per raccomandata alle organizzazioni sindacali lo scorso 2 settembre facendola partire dal 1/1/2015 e riservandosi di effettuare i relativi conguagli. Cioè a dire una disdetta retroattiva, che non è assolutamente prevista dalla legge, a fronte del fatto che i dipendenti della Cna di Grosseto a oggi hanno riscosso in ritardo la 14ma e non hanno avuto gli aumenti contrattuali previsti dal rinnovo del Ccnl del commercio. Un atteggiamento irrispettoso, che la dice lunga sull’assenza di volontà di dialogo per concordare soluzioni condivise.
Fra l’altro – aggiunge Ferretti – l’autorizzazione ai dipendenti di Cna Grosseto a partecipare all’assemblea sindacale interprovinciale dello scorso 5 Ottobre a Livorno, è stata concessa solamente dietro garanzia di un presidio in sede da parte dei dipendenti, che per senso del dovere e di appartenenza hanno dato disponibilità a tenere aperti gli uffici anche nel pomeriggio. Cosa che comunque ha leso di fatto il diritto di tutti quanti a partecipare all’assemblea, considerato che per adesso Cna non è assimilabile a un servizio essenziale soggetto alla regolamentazione di salvaguardia della legge 146.
Aldilà di questi atteggiamenti – conclude il segretario della Filcams – tengo a sottolineare che i dipendenti non scioperano contro le imprese artigiane, ma contro la scelta scellerata dei dirigenti dell’associazione, che ha il solo scopo di far cassa ai loro danni, nonostante i dipendenti siano da sempre il vero motore dell’associazione, e spesso i soli ad avere rapporti diretti con gli stessi artigiani. Artigiani ai quali chiedono comprensione e solidarietà in questa battaglia di affermazione del loro impegno quotidiano e di difesa delle loro professionalità».