GROSSETO – Gli studenti scendono in piazza contro la Buona scuola. È la prima mobilitazione dall’inizio dell’anno scolastico, e ha coinvolto gli studenti di tutta Italia, anche quelli maremmani che hanno manifestato contro l’approvazione della legge 107. «È necessario abbattere il muro che è stato creato nel mondo della scuola» affermano.
«Anche a Grosseto il lavoro del sindacato studentesco ha coinvolto numerosi studenti e studentesse all’ interno di assemblee d’istituto e momenti di aggregazione in piazza e durante le riunioni, rendendo la popolazione studentesca consapevole di cosa sta accadendo alla scuola italiana – affermano i ragazzi -. Il Governo, però, si è nascosto dietro una falsa campagna di ascolto per cercare di mettere a tacere le proteste prima ancora che nascessero, non riuscendo ovviamente nell’intento. Il mondo della scuola continuerà a mobilitarsi ad ogni livello per cambiare la condizione attuale e per ottenere le riforme realmente necessarie a migliorare il mondo della scuola».
«La scuola che serve oggi al nostro paese è una scuola completamente gratuita e di qualità – afferma la coordinatrice della Rete degli Studenti Medi, Francesca Lanza -. Inclusiva, laica, che accetta e valorizza le differenze degli studenti andando a creare le basi per una società sempre più multiculturale ed europea,non andando ad escludere ma integrando anche gli studenti migranti che in questi mesi stanno attraversando l’Europa».
«La scuola che serve è fatta di didattica innovativa, strumentazioni realmente utili, conoscenze e competenze trasversali, esperienze nel mondo del lavoro che non siano demotivanti e dequalificanti. La scuola che serve è pubblica e non soggetta alle necessità dei privati che la finanziano – conclude la coordinatrice -. Negli ultimi anni siamo sempre stati al fianco degli studenti sul territorio grossetano, portando avanti le loro rivendicazioni , combattendo per una scuola che sia sicura dal punto di vista strutturale,dove si parli di diritto allo studio e di temi sfortunatamente poco citati negli istituti come l’integrazione e l’importanza della rappresentanza. Anche quest’anno non ci fermiamo! Abbatteremo il muro della Buona Scuola e poi, mattone dopo mattone, costruiremo una nuova scuola, buonaxdavvero!».