GROSSETO – Un corto circuito. Così lo definiscono dal Comitato per la Vita. Gli abiti che, dopo il Mercatino dei Ragazzi, dovevano andare alla Caritas sono invece finiti in discarica. Tutto era partito con un’ottima idea: invece di lasciare in piazza quanto avanzato dalla vendita del Mercatino, come gli altri anni, quest’anno era stato deciso di portare tutto in una sorta di isola ecologica allestita vicino a Porta Vecchia. Qui la Caritas avrebbe dovuto andare, alla fine della manifestazione, proprio per portare via abiti, scarpe e quant’altro donato dalla gente. Proprio per evitare “saccheggi”, in attesa del ritiro, il Comitato per la Vita, organizzatore del Mercatino, aveva pagato anche due guardie giurate che, dalle 17 e sino a mezzanotte, hanno vigilato sui sacchi dell’invenduto.
E allora che cosa è successo? «La Caritas purtroppo non aveva mezzi per portare via tutto – racconta mortificata Enrica Tognazzi presidente del Comitato della vita – gli operatori hanno fatto un po’ di viaggi a piedi, portando i sacchi sino alle auto. Hanno scelto quanto serviva di più per le loro esigenze, e il resto, purtroppo, è restato lì. Abbiamo provato a contattare altre associazioni di volontariato ma era ormai troppo tardi per organizzarsi e siamo stati costretti a far intervenire Sei Toscana».
Praticamente nessuno si aspettava una tale mole di abiti, abbigliamento e oggetti. «Il prossimo anno sicuramente ci organizzeremo in maniera differente e già in fase organizzativa provvederemo a contattare più associazioni per spartire l’invenduto. Siamo rammaricati. Quello che però resta è la generosità della gente, l’ottimo risultato raggiunto, e quello che siamo riusciti a fare in questi anni – precisa Enrica Tognazzi – basta fare un giro all’ospedale per vederlo».