FIRENZE – Buoni risultati per l’opera di prevenzione e spegnimento degli incendi boschivi nell’estate 2015, nonostante le alte temperature registrate sopratutto a luglio. Questo il dato che emerge dalla conferenza stampa che si è svolta oggi a palazzo Strozzi Sacrati, presente l’assessore all’agricoltura e foreste, Marco Remaschi, il comandante regionale del Corpo Forestale Giuseppe Vadalà e il direttore regionale dei Vigili del Fuoco, Gregorio Agresta. Presenti anche per il Coordinamento volontariato toscano Filippo Grifoni e il rappresentante della Croce Rossa, sezione AIB, Mario Guercini.
Dai dati in possesso della Regione emerge infatti che nonostante un aumento degli incendi dal 1° gennaio al 30 settembre 2015 (+6%) rispetto alla media dello stesso periodo 2010-2014, la superficie boscata interessata dai fuochi appare praticamente dimezzata. Erano 502 ettari nel 2014. Sono stati 265, il 48 per cento in meno, fino al 30 settembre di quest’anno: 265 ettari per 366 incendi. In sintesi 0,72 ettari a incendio, che è la superficie boscata media interessata in ciascun evento e rappresenta l’indicatore dell’efficienza di intervento dell’organizzazione AIB, ampiamente sotto l’ettaro.
Nel confronto con i dati del periodo 2010-2014 occorre considerare l’eccezionalità delle annate 2013 e 2014, anni nei quali il numero di incendi boschivi (rispettivamente 204 e 115) risulta nettamente inferiore alla media del quinquennio (343) e soprattutto la superficie boscata percorsa dalle fiamme è molto lontana da tutti i valori di riferimento. Si tratta di stagioni caratterizzate da un andamento meteoclimatico eccezionale, con livelli di piovosità importanti in tutti i mesi, compresi quelli estivi, e temperature ben al di sotto dei valori medi registrati in estate. Il 2012 invece è stato l’anno più critico, con ben 759 incendi di bosco e oltre 1.700 ettari di superficie bruciata.
“L’estate 2015 – ha sottolineato l’assessore regionale all’agricoltura e foreste, Marco Remaschi – presentava un potenziale di forte pericolosità per la prolungata assenza di piogge e per le elevate temperature osservate in particolare nel mese di luglio. La Toscana conta anche più boschi di qualsiasi altre regione: il 60 per cento. Il bilancio che oggi facciamo è invece decisamente positivo grazie al contributo di tutte le componenti dell’organizzazione regionale AIB: Province, Unioni di Comuni, Comuni ed Enti Parco regionali, personale del Corpo Forestale dello Stato e dei Vigili del Fuoco”. “Vorrei inoltre – ha ribadito Remaschi – dedicare una menzione particolare ai nostri cinquecento operai forestali e alle associazioni di volontariato AIB che riuniscono circa quattromila persone sempre disponibili nelle situazioni di emergenza.” L’assessore ha sottolineato più volte l’importanza del f are squadraIncendi boschivi, bene il diveto di abbruciamento. Come funziona la macchina antincendi
“Grazie alla tempestività con la quale l’organizzazione regionale AIB è intervenuta su principi di incendio – ha ribadito l’assessore – in molti casi si è potuto limitare i danni, in termini di superficie bruciata, a poche centinaia di metri quadri. Ma anche negli eventi più impegnativi la concentrazione delle forze di spegnimento aeree e terrestri nelle prime fasi di sviluppo dell’incendio ha permesso di ottenere risultati importanti: dei 366 incendi boschivi fino al 30 settembre solo 7 hanno superficie rilevante, compresa tra 10 e 20 ettari.”
“L’organizzazione – ha concluso – ha dimostrato di funzionare meglio, ma concentrandosi sui particolari, perchè sono i particolari che a volte fanno la differenza, potremo farla funzionare ancora meglio”.
Forestale e Vigili del fuoco: “Importante lavoro di squadra”
Per Giuseppe Vadalà, comandante del Corpo forestale, “l’attività di contrasto al delitto di incendio boschivo, realizzata dal Corpo forestale della Stato in Toscana ha consentito di raggiungere buoni risultati”. “Il 75% degli scenari – ha sottolineato – è stato repertato scientificamente, con ben 33 persone denunciate ed un arresto (a Lucca). Pur in una stagione caratterizzata da condizioni sfavorevoli si è apprezzato l’effetto del divieto assoluto di abbruciamento che si è tradotto in una riduzione degli eventi involontari”. Il fulmine che scatena un incendio è un evento più unico che raro. Il 98 per cento dei focolai sono causati dall’uomo e più di sette su dieci sono dolosi: il 75 per cento nel 2015, contro il 60 per cento dei cinque anni precedenti. “Vuol dire – ha detto il comandante – che le misure adottate hanno permesso di ridurre gli incendi per colpa”. La cicca ri mane comunque un caso per lo più di scuola. “In laboratorio – ha ricordato – è stato dimostrato che un mozzicone di sigaretta, con particolari condizioni di vento, può provocare un incendio – ha ricordato Vadalà – ma in tutta Italia mai abbiamo repertato una cicca da cui si sia scatenato un focolaio”.
Anche Gregorio Agresta, direttore regionale dei Vigili del fuoco, ha sottolineato come in Toscana si sia saputo fare squadra. “In base ad una convenzione stipulata con la regione Toscana sin dal 2003 – ha detto – , si è andata sempre più rafforzando una sinergia di interventi che, anche per questa campagna AIB, ha visto la presenza di personale dei vigili del fuoco in tutte le sala operative provinciali e quattro presidi antincendio dislocati all’isola d’Elba, all’isola del Giglio, all’isola di Capraia e nella provincia di Massa Carrara. Questo va ad aggiungersi alla presenza costante, sui 365 giorni dell’anno, di personale qualificato e preparato dei vigili del fuoco, nella S.O.U.P. della Regione Toscana”. “Quest’anno – ha concluso – si deve anche segnalare la disponibilità dell’elicottero del Reparto Volo dei Vigili del Fuoco ad Arezzo ad essere impiegato nella campagna AIB; sono state effettuate 20 missioni con 204 lanci per un totale di oltre 26 ore di volo”.