GAVORRANO – La Corte dei Conti ha avviato un nuovo procedimento sulla vicenda delle elezioni anticipate del 2013 a Gavorrano. Dopo quello a carico di Massimo Borghi che ha portato alla sentenza di condanna per l’ex sindaco a 16 mila euro da restituire alle casse comunali, la procura della sezione Toscana della Corte ha inviato un “invito a dedurre” anche agli otto consiglieri che nel 2011 insieme a Borghi votarono l’atto di proclamazione degli eletti nel primo consiglio comunale della legislatura (nella foto un momento della seduta del 2011).
Allora la maggioranza che votò quell’atto era composta da Mauro Giusti, Nicola Menale, Alessio Murzi, Gabriele Barbi, Stefano Roghi, Andrea Biondi, Antonio Melillo, attuale capogruppo di opposizione, e Elisabetta Iacomelli, attuale sindaco di Gavorrano.
Nella sentenza, pubblicata lo scorso 3 settembre, il collegio giudicante aveva stabilito che le spese da rifondere per le elezioni anticipate ammontavano a circa 59 mila euro e che a Borghi si dovesse attribuire soltanto “1/9″ del totale. «Il Collegio – si legge nella sentenza – ritiene che tutti coloro che hanno espresso parere favorevole al citato deliberato di Consiglio (cioè la delibera di proclamazione degli eletti, votata appunto da tutta la maggioranza cioè nove componenti del consiglio, ndr), pur in presenza di molteplici segnali di “latente” illegittimità della nomina, hanno contribuito al danno per cui non pare ammissibile la pretesa della Procura erariale per la quale unico soggetto chiamato a risponderne dovrebbe essere il Sindaco (di fatto) al quale invece potrà essere addebitata una quota dello stesso (1/9), pari al numero dei soggetti che hanno adottato la delibera di convalida degli eletti». Con questo presupposto quindi la procura della Corte ha avviato il procedimento nei confronti degli altri otto consiglieri. In questo caso le spese da rifondere, come indicato nella sentenza, sono circa 52 mila euro (i 59 mila euro meno la quota di 1/9 chiesta già a Borghi). Una cifra da dividere per otto e che ammonta, per ciascun consigliere, a circa 6500 euro.
Adesso gli ex consiglieri avranno un termine di 30 giorni (dal ricevimento dell’invito a dedurre) per presentare le controdeduzioni e iniziare la loro azione di difesa.