GROSSETO – È nata oggi sotto l’egida della Coldiretti la consulta dei produttori di vino della provincia di Grosseto.
La Consulta, che in seguito potrà integrare anche altri produttori Coldiretti, nata nell’ambito della riorganizzazione voluta dal consiglio e della direzione dell’organizzazione maremmana, in questo ambito come in altri, intende rappresentare le criticità esistenti esaminando progettualità con le quali tentare di dare risposte alle imprese grazie all’ausilio e al lavoro che Coldiretti oltre che in Maremma, realizza a livello nazionale e regionale.
Durante la prima riunione, in apertura, i produttori presenti hanno stigmatizzato con forza e determinazione quanto avvenuto lo scorso 7 agosto, in relazione al rinnovo del consiglio della Doc Maremma. «Formuliamo gli auguri di buon lavoro agli eletti e ringraziamo Osvaldo Allegro per quanto fatto negli anni per la Doc Maremma – hanno sottolineato i presenti – allo stesso tempo, però, per amore della verità e per ribadire quanto accaduto con la speranza che non si ripetano mai più queste impostazioni, non possiamo non rendere noto le modalità con le quali si è giunti al rinnovo dell’importante e a nostro parere strategico consesso. Noi produttori ci siamo incontrati presso la sede della Coldiretti di Grosseto alla presenza dello stesso Allegro e abbiamo declinato l’invito a determinare una rosa di tre nominativi che avrebbero, con gli altri 6, (scelti dalle altre organizzazioni agricole come ci è stato detto sempre dallo stesso Allegro alla presenza del direttore Coldiretti Andrea Renna ) formato il nuovo Cda. A noi questa spartizione che sembra più ascrivibile alla politica (non certo a quella con P maiuscola) non piaceva, non piace e neppure piacerà in futuro. A noi piace, nello stile che abbiamo in Coldiretti, di dialogare tra di noi, ascoltare le proposte della nostra organizzazione ed, eventualmente di altri, per poi decidere il da farsi. Se, come in questo caso, tutto ciò significa essere messi da parte nessun problema, viene prima la dignità, la nostra e quella della nostra associazione. E’ stata evidenziata, altresì, l’assenza delle aziende storiche della Maremma e, circa i numeri, relativi all’imbottigliamento riferiti ai nuovi 9 eletti ( che non rappresentano tutte le zone della produzione) sembra che arrivino, in percentuale, al 28 %, mentre, solo per fare un paragone, la Cantina Mantellassi e la Cantina del Morellino da sole superano il 29 %.
«Da subito, precisiamo – hanno sottolineato i produttori – che sull’argomento non torneremo più anche se, come prevedibile, qualcuno tenterà di raccontare, come già sta facendo, analisi diverse. Comunque le aziende Coldiretti appoggeranno il progetto DOC Maremma vigilando sull’operato altrui».
Nel corso della riunione sono state esaminate altre questioni legate alla lotta alla burocrazia che si deve continuare a fare nel settore e ad alcune attività che si intende programmare nel futuro per i produttori della Maremma, come un interessante seminario con buyer di diverse nazioni che si tiene oggi, 14 settembre, ad Expo grazie a Coldiretti e al consorzio fidi Credit Agri Italia.
In relazione alle problematiche è stato ricordato che per arrivare dalla vigna ad una bottiglia di vino, occorrono più di 70 pratiche burocratiche da presentare a oltre 20 diversi soggetti istituzionali per un mole di tempo che impegna il vitivinicoltore in media 100 giornate all’anno. Questi i veri temi su cui battersi. Rilanciare l’attività di promozione interna e soprattutto esterna.
Chi produce vino deve fare i conti con più di mille norme per un totale di oltre 4.000 pagine tra leggi, decreti, direttive, regolamenti, circolari, delibere nazionali e regionali. Insomma, una situazione insostenibile per un settore che in Maremma, nonostante tutto, ha prodotto nel 2014, milioni di bottiglie di vino Doc per un valore di diverse decine di milioni di euro.
Per ridurre l’impatto burocratico, Coldiretti ha presentato una serie di proposte confluite nel testo Unico in discussione in Parlamento che vanno dall’adozione di un sistema informatico unico alla razionalizzazione delle attività di controllo nei vigneti e nelle cantine, dalla revisione del sistema di certificazione e controllo, con l’introduzione dell’analisi dei rischi, alla revisione ed al coordinamento del sistema sanzionatorio, oltre alla creazione di uno sportello unico per l’export del vino. L’attuazione delle proposte eliminerà almeno 40 tra adempimenti e registri e ridurrà del 50% il tempo dedicato alle scartoffie.
Questi i produttori che hanno aderito alla Consulta: Riccardo Lepri, Paolo Gobbi, Gaetano Dalia, David Gobbi, Fiorella Lenzi, Benedetto Grechi, Marco Bruni, Claudio Cosi, Luigi Brilli, Giuseppe Mantellassi.