GAVORRANO – «La Corte dei Conti ha condannato l’ex sindaco di Gavorrano, Massimo Borghi, a pagare 16 mila euro per il ritardo di un giorno nella domanda di aspettativa dal lavoro prima delle elezioni che lo proclamarono sindaco. Le sentenze si accettano, ma non può non lasciare perplessi la durezza di questa decisione: in un Paese dove un ineleggibile come De Luca continua a fare tranquillamente il Governatore, Massimo Borghi, dopo esser stato votato due volte dai cittadini, è stato mandato a casa e adesso gli vengono addirittura richiesti 16.000 euro. Al nostro compagno Borghi, che da sempre lotta contro le ingiustizie, referente della Fondazione Caponnetto contro le mafie e primo ad iniziare una campagna nazionale contro le slot machine nei locali pubblici, esprimiamo tutta la nostra solidarietà e confermiamo il nostro totale sostegno».
È quanto affermano il coordinatore regionale dei SEL, Giuseppe Brogi, il coordinatore provinciale di SEL Grosseto, Marco Sabatini, e il coordinatore del circolo di Gavorrano, Nicola Menale a proposito della sentenza che condanna l’ex sindaco di Gavorrano Massimo Borghi a rifondere al Comune 16mila euro per il danno erariale derivante dall’aver presentato in ritardo di un giorno la domanda di aspettativa allo stesso comune di cui è dipendente, diventando, ex lege, ineleggibile. I fatti risalgono al 2011 e la sua elezione fu convalidata dal Consiglio comunale, salvo poi decadere in seguito ad una decisione del tribunale.