GROSSETO – «Mentre nell’alimentare non esiste prodotto italiano senza l’indicazione degli ingredienti, nel tessile ad oggi, nel 2015, sono ancora molti i prodotti immessi sul mercato senza una corretta etichettatura. Siamo stanchi di rischiare sanzioni come commercianti solo perché siamo l’ultimo anello della filiera. Non è giusto. Le etichette dovrebbero essere già verificate prima di arrivare nei negozi. Per ciò che riguarda il Made in Italy, la nostra associazione chiede che almeno due fasi della produzione siano realizzate nel nostro Paese. Tutto questo per tutelare il consumatore finale, che il nostro vero patrimonio». Così Massimo Torti, Segretario Nazionale Federmoda, nel workshop gratuito rivolto agli operatori del settore organizzato per la prima volta in città da Confcommercio Grosseto insieme a Federazione Moda Italia, su un argomento importante quanto poco conosciuto come le normative sulla corretta etichettatura di abbigliamento, calzature e pelletteria. L’incontro, molto partecipato, si è svolto presso la sala Marraccini della sede della Banca della Maremma.
«Noi commercianti siamo chiamati ad offrire qualità ad un prezzo giusto di fronte ad una concorrenza che si fa ogni giorno più spietata – ha spiegato il presidente di Ascom Grosseto Carla Palmieri – Non solo, siccome dobbiamo tutelarci di fronte alle frodi, dobbiamo avere le armi per difendere le nostre aziende e di conseguenza i nostri clienti. Per questo siamo qui. Inoltre torniamo a chiedere agli enti preposti di non abbassare mai la guardia nella lotta all’illegalità».
Il workshop è stato patrocinato della Camera di commercio con il coinvolgimento del sistema camerale attraverso la partecipazione di un’esperta di Unioncamere. Proprio la Cciaa svolge, così come la Polizia Municipale e la Guardia di Finanza, attività di vigilanza, ed ha anche potere sanzionatorio. L’anno scorso, come spiegato da Mariangela Germano, area Regolazione del mercato, concorrenza e politiche di genere di Unioncamere nazionale – il sistema camerale ha effettuato 1780 controlli sulle etichette sul territorio italiano. Il 10% dei prodotti è risultato non conforme alle Leggi in vigore sulla materia. «Le verifiche sono svolte a campione con criteri stabiliti dal Ministero», ha precisato Germano.
«La prima chiave di lettura delle attività di vigilanza – ha aggiunto Alessandro Gennari, segretario generale della Camera di commercio di Grosseto – deve essere un’azione preventiva per una corretta informazione al fine di favorire comportamenti trasparenti da parte degli operatori».
Marco Festelli, presidente regionale Confconsumatori, ha consigliato ai commercianti per tutelarsi di fare attenzione alla tracciabiltà documentale del fornitore dei capi messi in vendita ed ha sottolineato inoltre che l’etichettatura è una modalità che consente al consumatore di scegliere consapevolmente i propri acquisti e di poter comparare prodotti simili. «Inoltre la corretta etichettatura è uno dei modi per combattere il fenomeno non più tollerabile della contraffazione» ha precisato Festelli.
Per l’occasione, tutti i partecipanti hanno ricevuto degli strumenti utilissimi per la loro attività e per approfondire gli argomenti trattati, tra cui il vademecum “Sos etichettatura”, un cartello multilingue sulle fibre tessili da esporre in negozio, un altro sulle corrette indicazioni sulle calzature, un apposito timbro che il negoziante può apporre sugli ordini di fornitura, le nuove guide Unioncamere-Federmoda sui tessuti per il consumatore e per il produttore nonché quella per il settore calzaturiero.
Ha chiuso l’incontro, con un ringraziamento alla Banca della Maremma che ha ospitato il seminario, Donella Bellucci, di Federmoda Grosseto. «Anche con i capi di abbigliamento e con gli accessori non si scherza. Parlando di prodotti che vengono a contatto con la pelle, a rischio c’è la sicurezza e la salute dell’individuo – ha ricordato Bellucci – Come Ascom Confcommercio Grosseto garantiamo il massimo impegno nel rispetto delle normative. E la nostra priorità, come abbiamo voluto dimostrare anche oggi, è di essere sempre più fattivi e vicini ai commercianti grossetani».