GROSSETO – La situazione si ripete, anche quest’anno. Le richieste di rimborso danni da storno dell’anno 2014 pervenute in Provincia di Grosseto sono: circa 200 euro nell’Atc Gr 6, circa 320 euro nell’Atc Gr 7, mentre per l’Atc Gr 8 non risultano danni da storno. Di conseguenza, la scelta della Provincia, è quella di non richiedere il prelievo in deroga della specie storno alla Regione Toscana. Tale situazione è la medesima che si è ripresentata come nel corso del 2013 (per l’annata venatoria 2014/15). La Regione Toscana autorizza il prelievo in deroga dello storno solamente nelle aree in cui il danno risulta grave e non quantificabile nel normale rischio di impresa.
Inoltre si specifica che la Regione procede ad autorizzare il prelievo solo nelle Province in cui il danno complessivo accertato nel 2014 è consistente ed economicamente pregiudizievole per le aziende e, nell’ambito di ciascun territorio provinciale, nei soli territori comunali in cui sono stati accertati danneggiamenti e sono presenti coltivazioni effettivamente danneggiate dalla specie. C’è da sottolineare, inoltre, che la Regione Toscana deve verificare, per ogni richiesta pervenuta dalle singole Province, la sussistenza dei presupposti previsti dalla normativa vigente ovvero che nelle aziende richiedenti il risarcimento del danno vi sia quantificato dal tecnico incaricato non solo un danno di una certa consistenza ma che siano state attuate anche misure di prevenzione che siano risultate inefficaci.
Per limitare i danni da storno alle colture la Provincia di Grosseto ha stipulato con Ispra un protocollo tecnico per la gestione faunistico venatoria e per le azioni di controllo delle popolazioni di specie che arrecano danno alle colture agricole o altre specie oggetto di gestione faunistico venatoria, dove si specificano gli indirizzi tecnici, le modalità di esecuzione delle attività di controllo, i mezzi e i tempi di intervento per ogni singola specie. Per quanto riguarda lo storno (Sturnus vulgaris), con gli interventi controllo si tende a limitare i danni alle colture attraverso l’integrazione e il coordinamento di metodi che non mirano alla riduzione della consistenza delle popolazioni, ma piuttosto all’allontanamento degli uccelli dalle aree dove la loro presenza è in grado di portare danni all’agricoltura. Anche il protocollo prevede che si attuino interventi diretti di controllo nel caso in cui preventive misure dissuasive incruente non siano risultate efficaci. Nel caso si verifichi ciò si può procedere ad abbattimenti di un numero comunque modesto di capi (massimo 20 capi per intervento per operatore, per un massimo di 200 capi a operatore nell’arco della stagione di attività).
La procedura di attivazione degli interventi di controllo è però ben diversa rispetto all’attivazione della procedura di “deroga” ovvero: Le operazioni di controllo sono realizzate negli appezzamenti coltivati in cui i danni possono verificarsi e in particolare in presenza di colture pregiate e nelle loro immediate vicinanze, in ragione anche ai periodi di sensibilità delle diverse colture. L’autorizzazioni rilasciate nel corso del 2011 per effettuare interventi di controllo allo storno sono di validità pluriennale, ma sono uno strumento poco considerato; basti pensare che nel corso del 2014 solo due interventi di controllo di storno sono stati attivati ma solo uno è stato poi effettivamente effettuato.
La Provincia invita, quindi, la cittadinanza ed in particolare le associazioni agricole e venatorie a collaborare alla gestione della specie dando atto che lo strumento del controllo, attuabile in provincia di Grosseto, quando necessario, è quello forse più immediato e di facile utilizzo. Portare a conoscenza degli utenti gli strumenti possibili invece di mistificare le reali situazioni evita di ritrovarsi in condizioni di disagio e porta al miglioramento e alla crescita sociale ed economica del nostro territorio, con un unico obiettivo principale: la tutela del territorio stesso.