GROSSETO – L’obiettivo è di raccogliere le 40 mila firme necessarie per richiedere il referendum e abrogare la legge sulla riforma della sanità entro il 31 ottobre, così che la riforma, che dovrebbe partire a gennaio 2016, non parta neppure. Le molte anime che si alterneranno e prodigheranno per la ricerca di queste firme sono particolarmente critiche con la rifoma voluta dal presidente della Toscana Enrico Rossi.
«Accorpando le tre Asl, si avrà una riduzione di personale di 3 mila unità, che equivale, come numeri, ad un intero comparto. Chi subirà di più la riforma saranno i territorio più deboli da un punto di vista politico e strutturale. Abbiamo 2,4 posti letto ogni mille abitanti, anche la scelta di mettere la direzione generale ad Arezzo è un segno. L’intento è di spostare gran parte delle risorse dal pubblico al privato, si parla di assicurazioni sanitarie con compagnie di sinistra ». È l’analisi che fa Stefano Corsini, dei sindacati di base.
«Tutti i partiti, ad eccezione del Pd stanno sostenendo la campagna di raccolta firme – racconta il presidente del comitato referendario e ex direttore della Asl 9 Giuseppe Ricci -. Abbiamo 70 comitati in azione in Toscana: l’obiettivo è quello di scardinare il sistema-Rossi. Un prototipo di sanità che sta generando figli e figliastri in Toscana. La nostra regione era considerata il fior fiore dal punto di vista della sanità. Siamo andati verso una centralizzazione regionale delle decisioni che non ha prodotto maggior servizi ma solo aumento di costi. Anche gli ospedali saranno costruiti da privati: per quattro c’è già l’accordo. Saranno gestiti dai privati per 20 anni e le Asl pagheranno 20 milioni di affitto annuo. La privatizzazione, di fatto, è già in atto, visto che nessuno riesce a ottenere visita specialistica in tempo congruo senza dover ricorrere alla libera professione».
Secondo Ricci la gente sarà costretta a cercare alternative e proprio dietro a questo ci sono scelte politiche precise e ben definite che vanno, appunto, verso le assicurazioni. Già da domani sarà possibile firmare, in alcune piazze, per abrogare la legge 28 e la futura risforma della sanità.