GROSSETO – Hanno tutte tra i 10 e gli 11 anni le ragazzine adescate on line da un giovane artigiano grossetano di 27 anni. Bambine più ancora che ragazzine. Un po’ ingenue forse, come è logico a quella età, tanto da credere senza sospetti alla storia inventava dall’uomo che si era finto una ragazzina di 14 15 anni, Caterina aveva detto di chiamarsi, e di lavorare nel campo della moda.
Il giovane sceglieva le bambine su instagram, in base alle foto postate. Le contattava facendo loro dei complimenti e dicendo che aveva la possibilità di introdurle nel mondo della moda. Si faceva inviare prima delle foto in costume e poi nude. Così facendo era riuscito a collezionare un numero consistente di foto tanto che la polizia postale ha sequestrato tre smartphone, quattro portatili e un tablet.
Le indagini sono partite dalla denuncia dei genitori di una delle bambine, la più piccola, di soli 10 anni. La ragazzina non aveva il cellulare e si collegava dal tablet dei genitori. Proprio per questo motivo l’uomo le aveva aperto un account Skype per farsi mandare le foto. Quando i genitori hanno visto l’account hanno indagato e capito cosa era successo. Così è scattata la denuncia alla Polizia postale che ha rintracciato l’uomo. Dalle foto e dai contatti sul suo computer gli agenti sono risaliti ad altre tre ragazzine coetanee (ma ce ne sono molte altre) che hanno confermato quanto raccontato dalla prima bambina.
L’uomo, dopo aver “agganciato” le prede, chiedeva di trasferirsi su WhatsApp dove si faceva mandare le foto. Interrogato ha detto ai poliziotti di avere «ogni tanto nella vita questo impulso». L’uomo è stato denunciato per adescamento on line su minori, produzione e detenzione di materiale pedopornografico. Le indagini condotte dal dirigente della Polizia postale Stefano Niccoli sono ancora in corso per rintracciare le altre bambini di cui l’uomo aveva archiviato le fotografie.