SCARLINO – «C’è un documento che già da un mese è presente sul sito della Regione che dice che l’impianto dell’Inceneritore non ha le caratteristiche di legge per funzionare». Roberto Barocci del Forum ambientalista commenta la relazione dell’ingegner Enzo Annino (per leggere la relazione cliccare su questo LINK e una volta sul sito della Regione scaricare il pdf Audizione finale 04.08.2015) «Un tecnico che ha progettato e costruito impianti di incenerimento in tutta Italia, che ha lavorato per Ansaldo». Continua Barocci per sottolineare la competenza dell’ingegner Annino.
Barocci chiede risposte «In un mese non c’è stata nessuna valutazione su queste osservazioni da parte dei responsabili degli uffici che devono rilasciare la Via, per questo abbiamo presentato una diffida».
«La diffida – gli fa eco l’avvocato Roberto Fazzi – è rivolta soprattutto a quei dirigenti che si occuperanno del rilascio della Via. Tutti coloro che fanno parte della Giunta e che magari non sono consapevoli di quel che andranno ad approvare, tanto più che quelli di cui si parla sono fatti documentati. La diffida ha una funzione di garanzia, per informare chi dovrà rilasciare le autorizzazioni. Qui si parla di un impianto che dal gennaio 2013 ha avuto 135 fermate, questo significa che questo impianto non funziona, o non si fermerebbe così spesso. Anche perché quando l’impinto si ferma la temperatura cala bruscamente da 850 gradi, ed è in quella fase che si fporma la diossina. Diossina che viene sdmaltita da un camino di emergenza che non rientra nel monitoraggio né nel sistema di abbattimento dei fumi».
Il Forum ambientalista sottolinea che tutto questo, nei rapporti Arpat e Asl c’è «le premesse ci sono – precisano – sono le risultanze che non combaciano con queste premesse. Gli enti preposti non nascondono nulla, ma alla fine non traggono le debite conclusioni, diventano eccessivamente indulgenti e rimandano ad interventi futuri». C’è poi la vicenda dei 200 mila euro stanziati dal governo per la bonifica del canale Solmine e che non sono ancora stati utilizzati perchè la bonifica «è stata rinviata, Arpat dice che la bonifica del canale verrà fatta al termine delle attività industriali di fatto posponendo l’interesse pubblico e ambientale a quello dell’azienda. Marras li ha tenuti in bilancio per dieci anni questi soldi». Di fatto, prosegue il Forum ambientalista, in aziende simili in tutto il mondo e anche in altre parti d’Italia «camini come quelli sono stati abbattuti e ricostruiti più alti, perché la ricaduta sia su un territorio più ampio».
Per quanta riguarda l’arsenico nelle falde precisa il geologo Ludovico Sola «l’Asl afferma che nn vengono utilizzate a scopo potabile, ma se con quell’acqua si annaffiano le colture e si fa bere il bestiame ecco che quell’arsenico ritorna nell’uomo. L’Arpat invece certifica la qualità dell’aria basandosi sui risultati di 4 centraline: due sono di Scarlino energia, una è situata a Piombino e l’altra, quella dell’Arpat, quando funziona gira per tutta la città. Per quanto riguarda il tasso epidemiologico quello che si rileva è una tendenza all’aumento dei tumori. I valori di mercurio nel sangue, ad esempio, a Follonica sono più alti in chi vive più vicino all’inceneritore, e questi sono dati Asl».
Anche per questo alla manifestazione che si terrà il 4 settembtre a Follonica e «a cui ha aderito anche l’amministrazione follonichese – afferma Ubaldo Giardelli – parteciperanno anche una 20ina di medici di base. In molti hanno già firmato la petizione ad Enrico Rossi perché stoppi tutto».