GROSSETO – «L’eccesso di ungulati è un problema che deve trovare una rapida soluzione, non possiamo più tergiversare”. Sulla questione della proliferazioni di daini e cinghiali, che si spingono fin sulle strade determinando, sovente, incidenti stradali dalle conseguenze drammatiche, interviene il direttore di Confagricoltura Grosseto, Paolo Rossi.
“Quando accade un incidente mortale causato dallo scontro con uno di questi animali è troppo facile dire “io lo dicevo”. Ma quante volte – si chiede Rossi – abbiamo denunciato l’eccesso di ungulati e nessuno si è preoccupato di porvi rimedio? Quante volte abbiamo detto che non esiste una corretta gestione della caccia, compreso quella di selezione? Ricordo pure quando chiedevamo le autorizzazioni art. 37 per gli agricoltori muniti di porto d’armi per contenere il proliferare della specie e i “buontemponi” negarci l’autorizzazione motivando problemi di sicurezza. Adesso dico loro di pensare ai problemi di sicurezza e magari andare a fare le condoglianze ai familiari. Chi non sa prendersi le responsabilità – tuona Rossi – deve cambiare mestiere. Dopo un dramma si ripeterà il coro dei distinguo e fra qualche mese resterà solo il vuoto che ha lasciato la vittima di turno nella sua famiglia. Ma purtroppo sarà un dolore privato che non farà notizia. Ecco perché – auspica – occorrono decisioni forti, utili a ridurre la presenza degli ungulati nella Regione”. Secondo Rossi non ci sono più spazi per accomodamenti di comodo e tanto meno l’assunzione di difese d’ufficio. Per questo auspica la sospensione dei foraggiamenti, peraltro già in deroga alla legge regionale e l’obbligo per le squadre di caccia al cinghiale, qualora di riscontrassero anomalie, di monitorare le zone di presidio, previa sospensione dell’esercizio venatorio. “Al primo posto – conclude il direttore di Confagricoltura Grosseto – ci deve sempre essere la sicurezza della gente, al secondo la difesa dei diritti delle imprese agricole e al terzo lo sport. Il resto sono solo futili chiacchiere”.