SCARLINO – «I lavoratori di Scarlino Energia, riunitisi in assemblea con le Rsu e le segreterie provinciali di categoria, oltre ad essere preoccupati per il loro futuro lavorativo, si domandano di come i comuni di Follonica e Scarlino intendano tutelare la salute dei propri cittadini, (e quindi anche dei lavoratori stessa) se ad ogni inchiesta pubblica, ad ogni ricorso, ad ogni intervista, mettono in discussione i risultati di analisi effettuate da Asl e Arpat». Con questa nota i rappresentati sindacali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec, si fanno portavoce del punto di vista dei lavoratori di Scarlino Energia.
«Siamo certi che chi amministra un comune non può essere parziale nel suo operato, quindi se per le amministrazioni i dati forniti dagli enti di controllo sono inesatti per quanto riguarda Scarlino Energia, dovremmo avere un ragionevole dubbio su tutti i dati forniti da Arpat e Asl – aggiungono -. La domanda che viene spontanea come cittadini è: ma l’acqua dei nostri rubinetti è veramente potabile? I nostri bambini che ogni giorno mangiano e bevono ad una scuola materna sono al sicuro? Ogni volta che usufruiamo di un ospedale dobbiamo fidarci? Sono queste e molte altre le domande che noi lavoratori/cittadini facciamo ai sindaci di questi comuni, noi come sempre siamo rispettosi di chi indaga sulla qualità del nostro posto di lavoro e ne accettiamo i verdetti, anche perché la nostra priorità è la nostra incolumità».
«Queste sono domande rivolte a chi amministra il nostro territorio, si spera abbiano risposta, perché cavalcare una tigre per avere consensi elettorali non è fare il bene della comunità – concludono -. Oppure, ed è legittimo se siamo certi che chi controlla la qualità della nostra vita non ne è capace, che si abbia il coraggio di denunciarlo in toto e i sindaci facciano saltare il sistema visto che è nei loro poteri».