GROSSETO – «Perché per pulire le spiagge in tempi da record, come per il Grosseto calcio non è stata tentata una cordata di imprenditori locali, da incaricare con procedure di somma urgenza, per mettere in campo una quantità di mezzi adeguata all’eccezionalità dell’evento? Non ho visto anche per il turismo della nostra costa l’iperattivismo che in quel caso, giustamente, ha coinvolto le risorse imprenditoriali del territorio». Con queste parole il consigliere comunale di Ncd Giacomo Cerboni interviene sulla vicenda che in questi giorni sta interessando il litorale grossetano.
«Sarebbe servito da subito un piano operativo d’emergenza che, grazie alle deroghe sui principi ordinari d’appalto, consentisse un intervento di pulizia massiccio su tutto il litorale, dispiegando una quantità maggiore di mezzi meccanici – aggiunge Cerboni -. L’impegno odierno del Comune ad intensificare le operazioni di pulizia rende evidente una iniziale sottovalutazione del problema e un intervento finora inadeguato, che di certo non poteva risolversi più velocemente soltanto perché l’assessore al turismo ci informava in tempo reale dei suoi sopralluoghi in spiaggia».
«Gli operatori economici di Marina e Principina stanno ricevendo partenze anticipate di disdette, a fronte di quanto accaduto. Nessuna accusa gratuita per un disastro imprevedibile né per il contingente divieto di balneazione. Ma la rimozione dei tronchi non è stata affrontata tempestivamente per come sarebbe stato necessario – prosegue -. E questo avrà ripercussioni sulle presenze turistiche, proprio nell’ultimo fine settimana di agosto, aggravando una stagione ancora provata dalla crisi».
«Questa vicenda rafforza la convinzione che serva una diversa concezione delle politiche del turismo. L’attrattività della nostra costa non può essere legata solo ad iniziative sportive, che soltanto tre giorni fa in televisione l’assessore Ceccarelli descriveva come la panacea per il turismo di Marina e Principina. Nei mesi di luglio ed agosto il nostro mare ha una potenzialità naturale; per questo, le iniziative su cui si investono risorse pubbliche dovrebbero essere utilizzate per tentare di anticipare o allungare la stagione, non sovrapporle ai periodi di alta stagione. Servono poi investimenti che migliorino il decoro urbano a sostegno degli operatori del turismo, perché Marina e Principina non appaiano abbandonate a loro stesse – conclude Cerboni -. Ma soprattutto, proprio di fronte a questa calamità, risulta evidente come un Comune capoluogo, costiero e ad altissima vocazione turistica non dovrebbe farsi trovare impreparato nemmeno di fronte all’imprevedibile. Non esserci riusciti fa capire d’improvviso quanto così la nostra stagione turistica sia terribilmente breve».