MASSA MARITTIMA – “L’approvazione del bilancio comunale è naturalmente valida; noi lo sappiamo bene, ma per chi non sapesse interpretare la norma, abbiamo la conferma al quesito, che arriva direttamente dal Ministero dell’Interno, oltre che da una serie di sentenze del TAR di varie regioni, negli anni 2014 e 2015”. Così il sindaco di Massa Marittima Marcello Giuntini secca le accuse lanciate dall’opposizione, sia in sede di Consiglio Comunale che a mezzo stampa e prosegue “i rappresentanti dei due gruppi di minoranza sostengono di aver fatto mancare il numero legale alzandosi ed assentandosi dalla sala per la votazione del Bilancio di previsione dell’ente e per l’approvazione del piano delle opere pubbliche, ma non hanno considerato o fingono di non conoscere la corretta interpretazione della norma. Le norme nazionali e l’ordinamento degli enti locali impongono infatti un numero minimo di presenti alle sedute, pari ad un terzo dei consiglieri eletti, senza conteggiare il sindaco, ma solo in seconda convocazione. L’interpretazione da parte dei giuristi, che in passato si erano divisi su due posizioni, va oggi nella direzione precisa da noi adottata. Lo confermano vari pareri legali, sentenze del TAR degli ultimi anni e inequivocabilmente lo ribadisce il Ministero dell’Interno in un documento chiaro che alleghiamo. Non è la prima volta- asserisce Giuntini- che la minoranza getta scompiglio accusando del mancato rispetto delle norme, con tesi che non stanno né in cielo né in terra e viene poi smentita dalla presentazione di documenti che attestano l’interpretazione acclarata delle norme. Già nel consiglio del 30 luglio scorso, i consiglieri di opposizione tentarono di far invalidare la seduta, peraltro obbligatoria per legge, mettendo in discussione la convocazione del Consiglio fatta dal vicesindaco (in quei giorni il sindaco era fuori città). Operazione invece del tutto corretta. Quindi ne deduco che, o i consiglieri non conoscono bene la giurisprudenza su cui si basa il loro ruolo o mettono in atto strategie diversive che non fanno bene a nessuno, tanto meno alla collettività per cui lavoriamo. Come ho già dichiarato in Consiglio, l’assentarsi da una votazione, al fine di far mancare il numero legale deve essere un’azione seriamente motivata e consapevole e non messa in atto per bassi scopi politici. I consiglieri di minoranza che si sono alzati ed hanno lasciato l’aula durante la votazione del Bilancio annuale, hanno fatto un gesto gravemente irresponsabile, che denota un totale disinteresse per la città. La democrazia vuole che anche le opposizioni agiscano per il bene della cittadinanza: l’atteggiamento di uscire al momento della votazione nel tentativo di far mancare il numero legale e far invalidare un atto importante come il bilancio, con l’effetto di rallentare l’attività amministrativa dell’ente, senza peraltro avere mai espresso critiche concrete e valide alternative al documento, è un atteggiamento che denota una totale mancanza di serietà ed etica politica”.