FIRENZE – E’ stato dichiarato lo stato di emergenza regionale per gli eventi meteorologici che il 10 agosto hanno colpito la provincia di Massa Carrara e il 24 e il 25 agosto le province di Pisa, Siena e Grosseto, aggiungendosi in questo modo all’emergenza già dichiarata per la tempesta che si è abbattuta a Firenze il primo agosto. E’ quanto rende noto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che questa mattina ha firmato il decreto, segnalando che la giunta, sulla base di questa dichiarazione, sta lavorando a un pacchetto di interventi a favore dei cittadini e delle imprese. Il pacchetto riguarderà in particolare l’accesso al credito e soprattutto al microcredito, quest’ultimo possibilmente a tasso zero, per tutti i soggetti colpiti. Su questo intervento il presidente ha già programmato una riunione per questo pomeri ggio. Sarannno attivati anche contributi, pur di modesta entità e comunque nel limite delle possibilità di bilancio, a famiglie bisognose.
“Per quanto riguarda la richiesta di emergenza nazionale la mia volontà è di richiederla mettendo insieme i vari eventi che hanno investito le province di Firenze, Massa Carrara, Pisa, Siena e Grosseto, perché solo a queste condizioni è possibile sperare che ci sia un riconoscimento in questo senso – annuncia Rossi – In ogni caso, poiché ritengo che occorra il massimo della serietà nell’informare i cittadini, ci tengo a ricordare che l’ultima volta che ci siamo attivati per l’emergenza nazionale, in occasione della tempesta di vento del 5 marzo, a fronte di una richiesta di danni per 450 milioni abbiamo ottenuto dallo Stato appena 12,5 milioni di euro, cifra che ha rappresentanto grosso modo la metà delle somme impegnate dagli enti pubblici per gli interventi di somma urgenza”.
“Pertanto – così conclude il presidente della Regione – alla luce di tutto questo ritengo che sia da escludere che il riconoscimento dell’emergenza nazionale possa far arrivare risorse a famiglie e imprese. La Regione farà quanto è nelle sue possibilità per le famiglie e le imprese, pur non essendovi tenuta dalla legge e a fronte delle sue disponibilità di bilancio. Fare chiarezza su questo punto non significa nascondere i problemi, ma significa piuttosto non alimentare aspettative che poi non si realizzano, suscitando rabbia, delusione e sfiducia nelle istituzioni. La legge nazionale, piuttosto, dovrebbe poter prevedere interventi anche a favore dei privati”.