MARINA DI GROSSETO – La Federcaccia di Marina di Grosseto ha proposto una modifica perimetrale della Zona di Protezione della fauna Migratoria “Marina Castiglione della Pescaia” alla Provincia di Grosseto.
Dopo la riunione di insediamento della nuova sottosezione di Federcaccia nella zona di Marina di Grosseto, avvenuta nella Primavera 2014 alla presenza del Presidente provinciale Luciano Monaci e del Presidente comunale Mirto Corsetti, il nuovo consiglio presieduto da Guido Donnini si è subito attivato in favore dei cacciatori della zona, proponendo una modifica perimetrale alla ZPM che ricade sul territorio della frazione, con lo scopo di rendere ai cacciatori un’area cacciabile, altrimenti assente sul territorio.
La ZPM Marina Castiglione si sviluppa lungo tutta la fascia costiera, abbracciando per intero la pineta e parte delle aree agricole poste nell’interno, per una superficie di 1739 ettari.
L’area storicamente era sito di caccia al colombaccio da palco, all’interno della pineta, mentre lungo il fosso tanaro si cacciavano gli anatidi. L’area interessata dall’attività agricola, invece, situata dietro la pineta e ricompressa tra la strada provinciale del Cristo e località Pingrosso, è una zona caratterizzata dalla presenza di selvaggina stanziale. Per questo motivo è stato chiesto alla Provincia di Grosseto la possibilità di reinserire nel territorio a gestione programmata questa zona, attualmente interdetta alla caccia, che permetterebbe agli abitanti della Località Marina di Grosseto di svolgere l’attività venatoria, senza per forza dover prendere l’automobile e spostarsi. Questo è un grande successo soprattutto per le persone più anziane che non hanno possibilità di spostarsi, o per chi decide di andare a caccia nelle ore dell’alba prima di recarsi sul posto di lavoro.
Tale intervento ha comunque una duplice attitudine: l’intervento si propone infatti, di tutelare ulteriormente la fauna migratoria con una fascia di protezione alla riserva naturale della Diaccia Botrona, chiedendo di insererire all’interno della ZPM stessa, il buffer esterno di 500 m intorno alla riserva.
In questi giorni si può notare come lo sforzo lavorativo volontario dei cacciatori, da sempre pregiata forma di gestione e manutenzione ambientale, si può testare sul campo, attraverso la tabellazione e la palinatura del nuovo perimetro con mezzi propri.
All’interno dell’area saranno svolte delle attività culturali a cura dell’associazione di volontariato “Progetto Migratoria”, compreso il lavoro di sviluppo della sentieristica e di approfondimento sulla fauna e sulla flora locale, nonchè i monitoraggi dei flussi migratori nelle aree limitrofe alla ZPM stessa.
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