CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – Continua la battaglia del comune di Castiglione della Pescaia e del sindaco Giancarlo Farnetani contro la chiusura degli sportelli postali delle frazioni di Buriano e Punta Ala. Il primo cittadino ha convocato la popolazione ad un incontro pubblico, con tanto di raccolta di firme, al quale sono intervenute oltre 100 persone nella frazione di Buriano. In questa occasione, Farnetani ha scelto l’estrema chiarezza e, in attesa del verdetto del Tar previsto per il 3 di settembre, spiega: “Se gli uffici si dovessero chiudere il 7 settembre, come da comunicazione di Poste Italiane, sarò pronto ad occupare la sede insieme ai cittadini”. Neanche un passo indietro dunque, soprattutto a fronte delle mancate occasioni di concertazione più volte sollecitate: “Poste Italiane non vuole comunicare con i cittadini. No, a loro è sufficiente incollare un foglio di carta alla porta dell’ufficio con su scritte le nuove chiusure e i nuovi orari, così da evitare ogni contraddittorio. Non credo che questo sia un atteggiamento corretto da parte di un’azienda a sovvenzione statale che fornisce un bene primario e indispensabile alla popolazione. Noi però, di fronte a questa indifferenza, non ci fermiamo e non siamo disposti a cedere terreno a chi sta cercando di togliere dignità e vivibilità alle nostre frazioni. Per questo, aspetto tutti domani, presso l’ufficio postale di Punta Ala al fine di continuare la raccolta firme alle ore 11.00”.
All’appuntamneto di Buriano è intervenuto anche Claudio Renzetti in rappresentanza delle organizzazioni sindacali: “Contro i provvedimenti di Poste Italiane abbiamo indetto una manifestazione in piazza mercoledì 2 settembre a Grosseto, dove saranno presenti tutti i sindaci dei comuni coinvolti nella manovra di ridimensionamento degli sportelli postali. Voglio ringraziare per l’incontro di oggi il sindaco Farnetani perché di lui potete fidarvi: non ha mai abbandonato questa battaglia che, sono sicuro, porterà fino in fondo. La presenza di tanti cittadini a questo incontro è la dimostrazione di come sia importante recuperare il senso di comunità per affrontare problemi comuni. Noi siamo nati qui e vogliamo continuare a vivere il nostro territorio con dignità. Togliere un servizio primario come quello in questione vorrebbe dire negare il futuro di questa comunità”.