PORTO SANTO STEFANO – Pugno duro sul Monte Argentario contro chi lascia i propri beni immobiliari, proprietà e terreni, in situazioni di degrado che sminuiscono il decoro del territorio comunale e che creano problemi indiretti ai vicini confinanti. Qualche giorno fa, infatti, il sindaco del promontorio Arturo Cerulli ha emesso un’ordinanza riguardante la sistemazione di una zona alle porte di Porto Santo Stefano, sulla via Panoramica e compresa tra i numeri civici 103 e 110.
Qui, dopo i sopralluoghi di rito, è stata individuata una area abbandonata dove una serie di proprietari avrebbero tralasciato i necessari interventi di manutenzione e pulizia causando una crescita incontrollata di erba, siepi e rami che sconfinano oltre il ciglio della strada. Una situazione non certo adatta ad una realtà turistica come l’Argentario, proprio sulla strada dove transita gran parte del popolo del “Jet Set” che frequenta ogni estate il promontorio la quale, secondo quanto dice il sindaco nel suo atto, «può favorire anche la proliferazione di animali pericolosi per la salute pubblica come topi, rettili ed insetti nocivi e fastidiosi come mosche e zanzare».
Per questo motivo il sindaco Cerulli ha tagliato corto ed ha intimato tutta una serie di interventi ai proprietari ed affittuari di quella zona, da mettere in atto entro 15 giorni dalla pubblicazione dell’ordinanza, pena l’intervento diretto del Comune con conseguente addebito forzato delle spese ai responsabili. Dunque tutti quelli che, a vario titolo, sono competenti per le proprietà su quel tratto di via Panoramica posto proprio sopra la zona della Caletta tra i numeri civici 103 e 107, si dovranno attivare immediatamente: dovranno provvedere agli interventi di pulizia di prati, verde privato con particolare riguardo a quello vicino alla strada. Dovranno altresì sistemare le siepi, potare le piante che si protendono verso la strada e rimuovere tutti i residui di tali operazioni continuando poi, in modo ciclico ed ogni volta che se ne manifesti il bisogno anche in prospettiva futura.