FIRENZE – Tiene il modello toscano dell’accoglienza e nonostante le difficoltà di gestione di un problema che non può non essere affrontato a livello nazionale ed europeo, la Toscana è attrezzata per affrontare gli arrivi di profughi previsti in questi mesi. È questo quanto emerge dalla comunicazione che l’assessore alla presidenza,Vittorio Bugli, ha portato alla prima giunta dopo la pausa estiva.
Ed è questo è quanto emerge anche dai numeri. Si parla di 5.400 profughi, dati di una settimana fa, attualmente ospitati in 370 strutture – principalmente appartamenti privati e altre strutture messe a disposizione da aziende sanitarie, da amministrazioni comunali e anche dalla Chiesa: con quest’ultima, tra l’altro sta procedendo l’interlocuzione per individuare nuovi possibili strutture.
“Il modello toscano sta nel rapporto tra queste due cifre – ha spiegato Bugli – La media è di circa 14 persone ospitate per struttura. È con questa dispersione sul territorio che si può gestire al meglio il problema dell’accoglienza, con soluzioni dignitose che rispondano a un’esigenza di solidarietà ma che allo stesso tempo non gravino sulle casse regionali ed evitino le speculazioni che si sono registrate in altre regioni”.
Nel mese di agosto si prevede che siano complessivamente 700 gli arrivi. Stessa cifra a settembre, mese oltre il quale si stima che il flusso degli arrivi debba drasticamente ridursi. Complessivamente i profughi accolti, prima dell’arrivo della cattiva stagione che ridimensionerà gli arrivi via mare, si attesteranno sui 6500.
“Si parla insomma di un profugo da accogliere ogni 600 abitanti della Toscana – ha sottolineato Bugli – questo è l’ordine del problema, assolutamente sostenibile, soprattutto se alla gestione dell’accoglienza parteciperanno anche le amministrazioni comunali che fino a questo momento non hanno individuato strutture idonee”.
Amministrazione che erano un centinaio ai primi di luglio e che ora – grazie anche al confronto col governo regionale – si sono ridotte a una settantina.
Per l’accoglienza la Regione sta provvedendo anche all’affitto di container, soluzione che non solo è sobria ma che potrà realizzarsi anche senza aggravio di costi per l’amministrazione regionale.
Il nuovo obiettivo è adesso fare in modo che i profughi possano essere coinvolti in lavori di pubblica utilità. Si sta pensando a interventi in campo ambientale, in particolare nel settore della messa in sicurezza del territorio. Su questo il presidente Enrico Rossi ha in programma incontri già questa settimana, per discutere su progetti specifici.