GROSSETO – Le abbondanti piogge di queste ultime ore hanno determinato, purtroppo, ancora una volta, ingenti danni oltre che alle vie di comunicazione anche in campagna. “Come Coldiretti – ha sottolineato il direttore Andrea Renna – chiediamo agli organi competenti (Comuni e Provincia) di attivarsi ognuno per le proprie competenze, al fine di verificare, per le zone più colpite se sussistono i presupposti per ottenere lo stato di calamità”.
“Infatti, purtroppo, dai sopralluoghi effettuati e dalle notizie giunte in queste ore nei nostri uffici periferici di zona, oltre che in quello provinciale, le stime dei danni sono davvero cospicue – prosegue Coldiretti -. Sono andate distrutte le colture del periodo ed una prima analisi dei danni seppur previsionali ammonterebbe a centinaia di migliaia di euro. Una delle aree più colpite è quella denominata Pianetto- Sant’Antonio nel comune di Campagnatico”.
“In relazione a questa zona – sottolinea Renna – proprio questa mattina, ci siamo confrontati con il Presidente del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud Fabio Bellacchi. Coldiretti lo scorso 3 giugno aveva chiesto alla Regione Toscana di considerare, tra gli interventi per la prevenzione del rischio idraulico da inserire nel Documento Annuale 2015 per la Difesa del Suolo, quelli del progetto del ripristino delle sponde e delle sezioni di deflusso del fiume Ombrone in quel tratto”.
“Tale richiesta – ha spiegato Renna – faceva seguito alla rivisitazione della Conferenza dei Servizi, che ha dato parere favorevole al progetto predisposto dai tecnici del Consorzio 6 Toscana Sud, dopo un primo diniego e grazie all’interessamento proprio di Coldiretti Grosseto. Tali lavori, come sicuramente anche altri che interessano sia la Maremma che la Regione, sono determinanti per la tranquillità dei cittadini e per evitare ulteriori gravissime perdite di raccolti agli imprenditori della zona. Purtroppo gli eventi climatici come le abbondantissime precipitazioni di ieri sono sempre più frequenti. E’ basilare dare risposte in termini di ripristino spondali e delle sezioni di flusso, evitando di allungare una lista già corposa di danni a cose e persone oltre che dei terreni, nelle strutture delle imprese agricole e anche nei raccolti”.