GROSSETO – «Negli ultimi giorni ha fatto molto scalpore la notizia dell’arrivo dei rifiuti dalla Calabria. In tutto circa 20mila tonnellate che ci spartiremo, più o meno equamente, nelle tre province del nostro ATO (Arezzo, Siena, Grosseto). Fratelli d’Italia e Lega Nord hanno gridato allo scandalo invece di studiare le carte e scoprire che, in realtá, dietro c’é un’altra storia; anche i mezzi d’informazione poi ne hanno dato conto con dovizia di particolari fornendo una ribalta gratuita ai vari sindaci che, anch’essi con le vesti stracciate, sono caduti dal pero minacciando sfaceli contro la Regione, rea di aver accettato la richiesta della Regione Calabria. E poi tutti insieme giù a discettare come e in che modo si possa, o si debba, farsi carico delle inefficienze delle regioni del sud che, lo sappiamo tutti, sono per definizione “retrograde e mafiose”. Viceversa, neppure una domanda, un dubbio, una parola sul fatto che possano esistere altre ragioni ben più corpose e solide». Così il consigliere comunale del M5S Giacomo Gori, interviene sul tema dei rifiuti provenienti da altre regioni.
«Cominciamo con il dire che le 20mila tonnellate in arrivo sono un bruscolino al confronto delle circa 250mila che il nostro ATO (vale a dire i nostri Comuni) ha deciso di accogliere nel corso del 2015. E fa sorridere questa indignazione da quattro soldi di politici e, soprattutto sindaci e amministratori, che oggi sbraitano contro la Regione quando, a maggio di quest’anno, l’assemblea di ATO Toscana Sud (cioè loro stessi) ha approvato il preventivo del corrispettivo 2015 basato su queste previsioni. Non potevano non sapere, perché la decisione di prendere rifiuti da fuori ATO è stata pianificata e decisa nel corso del 2014 con una serie di atti ufficiali dell’ATO come risposta alla crescita esponenziale dei costi del servizio – spiega Gori -. La questione infatti è ben altra, molto più terrena della “solidarietà” o dell’obbligo di rispettare la “Direttiva Orlando”: gli impianti delle nostre province devono lavorare il più possibile per ridurre i costi di gestione dovuti al loro sovradimensionamento».
«Non sono gli altri che ci mandano i rifiuti ma noi che li andiamo a cercare perché i nostri impianti sono sovradimensionati per le esigenze del nostro ATO, e solo in questo modo si può contrastare la crescita dei costi di gestione. Che sia chiaro a tutti: le scelte industriali fatte da ATO e dai Comuni delle tre province negli ultimi 10 anni, oggi mostrano tutti i loro limiti – prosegue Gori -. Pensare che gli impianti siano la risposta per la gestione dei rifiuti innesca una dinamica che obbliga poi a far fronte agli investimenti fatti (con i soldi nostri) puntando sulla massimizzazione del loro utilizzo. E se i nostri rifiuti calano non esiste altra alternativa che andarli a cercare fuori. D’altro canto le Società proprietarie degli impianti rivendicano gli utili e se questi non arrivano da fuori allora si devono alzare le tariffe ancora di più di quanto non siano salite negli ultimi anni (+18%). Ė il modello che non va e che andrebbe ripensato».
«E’ Il sistema Toscana dei rifiuti che deve essere ridiscusso, e noi lo dobbiamo fare prima di tutti perché il nostro ATO (ATO Sud) è il punto più avanzato di questo sistema, una sorta di laboratorio apripista dove si sperimentano e contemporaneamente si attuano concretamente le nuove strategie di gestione dei rifiuti necessarie al Pd e alle industrie collegate per mantenerne il controllo – aggiunge Gori -. Di questo i cittadini dovrebbero parlare riprendendosi il diritto a decidere che negli anni gli è stato tolto. Quali altri modelli sono possibili? Di esempi e di alternative ne esistono molti, più o meno convincenti e praticabili».
«Il Movimento 5 Stelle ha fatto, in tempi non sospetti, proposte concrete per azioni immediate e di lungo periodo. Proposte che i Comuni non hanno preso in considerazione perché, a loro dire, dovevano sottostare a scelte “Politiche” calate dall’alto. Che non si lamentino, quindi, perché si sono resi rei della creazione di questo sistema sottomettendosi al ruolo di semplici passacarte delle volontà regionali. Un passo avanti nella direzione giusta sarebbe quello di cominciare a prendere atto delle loro mancanze e farsi da parte – conclude Gori -. Soltanto una forza politica di rottura con il passato come il Movimento 5 Stelle, immune a qualsiasi tipo di influenze, può ribaltare tutto il sistema della gestione dei rifiuti. Se i cittadini lo vorranno, potranno incominciare dal Comune di Grosseto, l’anno prossimo».