ORBETELLO – «Dopo il disastro della laguna di Orbetello, l’assessore all’ambiente della Regione Toscana ha proposto di inserirla nel Parco Regionale della Maremma, perché appare logico che le attività economiche ad essa connesse debbano essere costantemente monitorate ed integrate con le esigenze di ripristino dei processi ecologici, in modo tale che questo importantissimo sistema territoriale possa esplicare al massimo tutti i suoi servizi. Ciò sarebbe sicuramente facilitato dalla supervisione degli organi del Parco, sia quelli tecnici che quelli scientifici». Michele Scola, presidente della sezione di Grosseto di Italia Nostra, precisa alcuni aspetti della vicenda che ha colpito la Laguna di Orbetello.
«Tuttavia, era il 2010 quando Italia Nostra, i comitati e altre associazioni ecologiste, con impegno, prepararono una proposta di legge popolare per unificare e razionalizzare la gestione di molte aree protette del nostro territorio, e raccolsero settemila firme per presentarla alla Regione Toscana – aggiunge -. Quella proposta prevedeva estendere i confini del Parco Regionale della Maremma a una serie frammentata di aree protette, Sic, Sir, Zps e riserve provinciali, affinché potessero essere tutelate con efficienza ed unitarietà di indirizzi gestionali. L’area disegnata nella proposta di legge comprendeva, tra le altre cose, la laguna di Orbetello e le pinete litoranee. Ma gli uffici regionali, sostenuti da Sammuri e da Legambiente, la respinsero , ritenendo che neppure valesse la pena di discuterla in Consiglio».
«L’impegno civile di molti cittadini, che portavano proposte pacate e ragionevoli per la tutela del loro territorio e della loro salute, fu calpestato senza rispetto. Nel 2012 la pineta bruciò, come ormai è chiaro a tutti, a causa della mancanza di una corretta gestione (e non per l’opera volontaria di un incendiario , come hanno sempre voluto farci credere). Adesso il disastro nella laguna. Siamo soddisfatti che la Regione Toscana sposi almeno ora quella proposta. Ci auguriamo che la possa realizzare presto e bene, nella consapevolezza che certe resistenze del territorio sono ispirate da quella vecchia ed ingiustificata paura delle aree protette che i cittadini consapevoli e gli amministratori sapienti hanno già superato da molto tempo – conclude Scola -. Dispiace tuttavia constatare che, quasi sempre, per smuovere la politica è sempre necessario che accada il peggio.Se la proposta fosse stata approvata allora, per la laguna e per la pineta le cose sarebbero andate diversamente?»