GAVORRANO – Se Poste Italiane non cambierà il suo piano di tagli, il prossimo 7 settembre l’ufficio di Ravi chiuderà. Il rischio quindi è ormai molto alto e cresce la preoccupazione dei residenti. Ieri intanto i rappresentanti dell’opposizione in consiglio comunale, accompagnati dalla senatrice di Sel Alessia Petraglia e dal coordinatore provinciale Marco Sabatini hanno incontrato la popolazione del piccolo centro del comune di Gavorrano.
Un incontro per esprimere solidarietà, ma anche per lanciare proposte concrete. «Visto che la chiusura dell’Ufficio Postale di Ravi – spiegano dal Centrosinistra Gavorrano Bene Comune – significherebbe la chiusura dell’ultimo servizio pubblico nella frazione, nella mozione chiediamo di nominare una Commissione Consiliare formata da consiglieri di maggioranza e minoranza che incontri rapidamente la dirigenza provinciale e regionale di Poste Italiane per cercare soluzioni positive alla questione».
«Nel caso il problema per Poste Italiane fossero i costi eccessivi dell’ufficio – dicono –, noi proponiamo che il Comune metta a disposizione gratuitamente la ex stanza dei Vigili Urbani di Via Roma, attrezzata con energia elettrica e collegamento internet, in modo che una volta alla settimana Poste Italiane possa essere presente nella frazione con l’ufficio mobile o, in alternativa, di metterla a disposizione ad una delle banche presenti sul territorio che, una volta alla settimana, possa aprire uno sportello in modo da garantire la riscossione della pensione e la gestione dei propri risparmi».
«La nostra azione – aggiungono – si basa innanzitutto sul sostegno a tutte le iniziative che i cittadini di Ravi vorranno intraprendere a difesa del loro Ufficio Postale, con proposte serie e con una vicinanza reale a chi subirà questo disagio, con metodi e principi diametralmente opposti a chi, con le elezioni vicine, promise e proclamò bugie prendendosi gioco della popolazione».
Critiche che vanno sia al sindaco Elisabetta Iacomelli che a tutta la maggioranza che governa Gavorrano, colpevole, secondo la minoranza, di non aver fatto abbastanza per evitare la chiusura dell’ufficio.