SANTA FIORA – «Il nostro gruppo consiliare “Un comune per tutti” in più occasioni ha affermato che il sindaco e la sua maggioranza ritengono la “gestione” del Comune di Santa Fiora una cosa personale: al punto di ignorare le interrogazioni e le interpellanze che nel corso del tempo sono state presentate». Affermano i consiglieri comunali Un Comune per Tutti Riccardo Ciaffarafà, Giacomo Albertini e Paolo Vichi che parlano della “Fondazione Santa Fiora Cultura” come di «un contenitore per gestire i soldi pubblici e il potere».
«Semplicemente hanno stabilito che “loro” non devono rendere conto a nessuno di quanto fanno con le risorse pubbliche – prosegue l’opposizione -, e a nulla sono servite le nostre proteste perché “loro” sono superiori a norme, regolamenti e leggi che disciplinano le funzioni e i diritti dei consiglieri comunali. L’ultimo esempio è la costituzione da parte del sindaco e della sua maggioranza di una “Fondazione Santa Fiora Cultura”: un contenitore dove riversare soldi pubblici senza nessun controllo».
«Infatti, spesso e volentieri le Fondazioni servono a nascondere ai cittadini la gestione di fondi e per questo motivo siamo stati contrari alla costituzione di una Fondazione comunale per gestire eventi e strutture pubbliche nel comune di Santa Fiora – spiega Ciaffarafà -. Con la Fondazione si evitano gare di appalto e pubblicità di atti che invece i cittadini dovrebbero conoscere: uno strumento in mano alla maggioranza di turno per spartire soldi e potere. La cosa più incredibile, che riconferma l’arroganza e l’antidemocraticità di Balocchi e del suo gruppo è che la Fondazione, pur essendo costituita e finanziata direttamente dall’Amministrazione, non prevede all’interno del Consiglio di amministrazione nessun rappresentante del gruppo di minoranza che rappresenta comunque il 50% della popolazione».
«Tutto questo nonostante all’art. 7 dello statuto si affermi: “Il Consiglio d’Amministrazione è composto da un numero di membri non inferiore a 3 e non superiore a 5, che vengono designati dal Comune di cui uno con funzioni di presidente nella persona del sindaco pro tempore. I componenti del Consiglio d’Amministrazione possono anche essere amministratori pubblici”. Se possibile c’è anche di peggio – prosegue Ciaffarafà -: l’Amministrazione non ha pubblicato in nessun atto ufficiale chi siano, oltre al sindaco, gli elementi del CdA: non rispondendo nemmeno a una nostra richiesta di visione degli atti presentata da circa un mese. Comunque, la cosa inaccettabile è che in un comune di 2.600 abitanti si costituisca una Fondazione che ha già ricevuto in pochi giorni, nel proprio conto corrente circa 100 mila euro dal Comune. Tutto questo non ci convince, quindi informeremo la Corte dei Conti di come si stanno svolgendo le cose in questo comune, persuasi come siamo che presto o tardi, l’arroganza sarà punita».