GROSSETO – “Non è una guerra contro Pappagone, anzi esprimiamo vicinanza e solidarietà alla famiglia Adami, ma è necessario trovare una soluzione alternativa, che metta d’accordo tutti, rispetto allo spostamento del gazebo nell’area mercatale”. Questo, in sintesi, il pensiero del presidente provinciale di Fiva (Federazione Italiana Venditori Ambulanti) Confcommercio Agostino Ottaviani al termine della riunione convocata in Comune per affrontare la dibattuta questione relativa alla pedana della nota pizzeria del centro di Grosseto.
Alla riunione, insieme ad Ottaviani, c’era anche Carlo Ricci dell’area sindacale di Ascom.
Secondo l’associazione di categoria la posizione che appare intransigente della Soprintendenza sta causando un problema grave, la cui risoluzione, nelle ipotesi fatte ad oggi, creerà inevitabilmente un danno: o si colpisce l’attività di ristorazione o si penalizzano gli ambulanti.
Una modifica della viabilità nel mercato cittadino, conseguente all’eventuale posizionamento del gazebo in piazza Esperanto e considerando il fatto che i consumatori effettuano un percorso abitudinario per i loro acquisti, metterebbe in serio rischio gli affari di oltre venti venditori ambulanti, secondo quanto stimato da Fiva. Inoltre una struttura completamente slegata dal contesto per l’associazione non è la soluzione esteticamente più adatta a livello di decoro urbano.
Di fatto solo il Comune, che ha assegnato i posteggi ai commercianti in base ad una precisa graduatoria, ha facoltà di modificare tale assegnazione “solo per motivi di pubblico interesse”.
“Dobbiamo sostenere tutte le attività commerciali con le leggi alla mano – spiega Ottaviani – Apprezziamo la posizione espressa in riunione dall’assessore al Commercio Emanuel Cerciello e dai suoi dirigenti che hanno ritenuto di non poter ravvisare motivi di pubblico interesse, nei pur legittimi diritti della famiglia Adami, nella richiesta di posizionare il gazebo in piazza Esperanto. Siamo invece in disaccordo con chi pensa al contrario che ci siano i presupposti per questo collocamento. Sarebbe una forzatura, una scelta a nostro avviso decisamente sbagliata perché darebbe adito ad un immediato ricorso al TAR, con ulteriore danno per la pizzeria, oltre che per il mercato cittadino”.
Decisioni, in sostanza, da prendere con molta cautela. Per questo Ascom Confcommercio e Fiva hanno chiesto un tempestivo incontro con la Soprindendenza, le rappresentanze degli imprenditori ed il Comune, anche per capire come siamo arrivati a questo punto.
“Dobbiamo trovare una soluzione compatibile con il luogo ma anche con le legittime esigenze di un’azienda che per anni ha operato con una struttura esterna senza aver mai creato problemi. Ci chiediamo perché spostare quella pedana? Vorremmo delle spiegazioni logiche o comunque arrivare ad un giusto compromesso – conclude Ottaviani – che valga per tutte le imprese che operano nel centro storico ed in particolare sulle Mura o a ridosso delle stesse, poiché sono molto importanti, contribuendo ad evitare l’abbandono ed il degrado del cuore della nostra città e del nostro patrimonio culturale ed architettonico”.