MASSA MARITTIMA – Erano gli ultimi giorni del luglio 1867 quando a Massa Marittima giunse la notizia che Garibaldi sarebbe stato presente alla corsa del Palio dell’Assunta a Siena.
Una delegazione apposita di cittadini massetani si recò quindi nella Città della Lupa il 12 agosto 1867 per incontrare il Generale ed invitarlo a visitare Massa Marittima. Facevano parte della delegazione Domenico Malfatti, Luigi Baschieri, Angelo Rossetti, Luigi Garzelli, Giacinto Gamberucci e Giulio Lapini.
Quest’ultimo era colui che – 18 anni prima – alla guida del barroccino con a bordo i massetani Riccardo Lapini e Biagio Serri, scortò l’altro barroccino condotto da Domenico Verzera, massetano anch’egli, che trasportava Garibaldi ed il capitano Leggero in fuga e diretti a Palazzo Guelfi, nel piano scarlinese. Era la notte tra l’1 e 2 settembre 1849.
L’incontro a Siena comunque ci fu e Garibaldi disse ai massetani che sarebbe andato nella loro città il successivo 1 settembre, due settimane dopo il Palio d’agosto. E Garibaldi annunciò alla delegazione massetana che, con la sua visita, avrebbe voluto anche onorare la memoria del suo passaggio ai piedi del colle massetano nel 1849 come fuggitivo, braccato da austriaci, papalini e lorenesi. La visita poi non potè avvenire a causa di un improvviso mutamento dei programmi militari di Garibaldi.
Quindici anni dopo e precisamente l’11 giugno del 1882, Massa Marittima commemorò la morte del Generale avvenuta pochi giorni prima. E fu in quella solenne manifestazione civile e patriottica, che Massa Marittima ideò la costruzione di un monumento a Garibaldi che venne poi inaugurato con imponenti cortei il 2 giugno 1904.