FOLLONICA – La questione della validità del matrimonio tra omosessuali sollevata dall’architetto grossetano Giuseppe Chigiotti e dal suo compagno Stefano Bucci è ancora impantanata nelle aule di tribunale ma la legge sulle unioni civili potrebbe essere approvata dal Senato già entro la fine di settembre.
Queste le due facce della medaglia emerse nel corso del dibattito svoltosi alla Festa dell’Unità di Follonica, presente la senatrice del PD Monica Cirinnà, prima firmataria del disegno di legge sulle cosiddette unioni civili. La legge risolverà, in senso favorevole ai conviventi, questioni come pensione di reversibilità e successione patrimoniale, ma non parificherà, in tutto e per tutto, il legame tra persone dello stesso sesso al matrimonio. Resterà ad esempio preclusa la possibilità di adozione di figli come anche quella relativa alla fecondazione assistita.
Frattanto, come ha spiegato lo stesso Chigiotti, la Corte di Appello di Firenze ha dato nuovamente ragione a quei soggetti, come l’Avvocatura di Stato (il Ministro dell’Interno Angelino Alfano è stato fin da subito uno degli avversari più acerrimi del pronunciamento del Tribunale di Grosseto) che hanno impugnato la sentenza dell’aprile del 2014 con cui il Tribunale di Grosseto ordinava la trascrizione, nei registri del comune, del matrimonio contratto a New York nel 2012 da Chigiotti e Bucci.
La Corte di Appello, secondo Chigiotti, «si è liberata, così facendo, la coscienza» cioè da un lato non ha voluto dare torto al ministro Alfano, dall’altro ha pensato che era in dirittura di arrivo una legge capace di intervenitre sulla materia.
Chigiotti e Bucci per adesso non prenderanno, come “minacciato” in passato, la cittadinanza di uno stato estero, un pò perchè ostacolati da impegni di lavoro, un pò perchè, come si è intuito dal dibatitto che ha visto un dialogo fitto tra Chigiotti e Cirinnà, i due sembrano intenzionati a concedere, al loro paese, un’ultima chance.