GROSSETO – Il consigliere comunale di Grosseto Oggi Massimo Felicioni interviene sullo stato in cui versa il cimitero di Sterpeto. «Serve una risposta precisa ai cittadini, servono soprattutto degli interventi urgenti che riportino il nostro cimitero comunale ad essere quel luogo di riposo, quel curato giardino di pace nel rispetto dei nostri cari e di noi stessi. Personalmente sono preoccupato e indispettito da questa non curanza. Vorrei capire cosa è cambiato o cosa non ha funzionato»
«Ad oggi il cimitero è così mal messo e dell’illuminazione della via secondaria di Sterpeto non c’è nemmeno la traccia. Perché la nuova società comunale Sistema alla quale noi abbiamo anche dato un voto di fiducia tratta il decoro urbano in generale e quello di un cimitero come Sterpeto con questa “sciatteria”? E’ questa l’immagine che vogliamo dare di noi stessi ed è questo il rispetto che abbiamo per le nostre cose e la qualità dei servizi? Vogliamo parlare dei vialetti e delle aiuole un tempo tenute come bomboniere fiorite? Oppure vogliamo fare un punto sulle parti dei loculi sotto terra allagati durante la pioggia invernale? – domanda Felicioni -. Noi non possiamo accettare in silenzio un disservizio del genere, vogliamo che venga reso ai grossetani tutti lo Sterpeto di prima, vogliamo vedere che chi amministra il xomune la smetta di fare proclami nelle campagne elettorali ed inizi responsabilmente a curare e controllare i propri servizi pagati dal cittadino perché siano ottimi ed efficienti».
«Per una città come la nostra, così come per le frazioni, l’argomento dei cimiteri deve tornare ad avere un ruolo principale. Il nostro cimitero di Sterpeto, così come gli altri cimiteri comunali dovrebbero essere parchi urbani e non distese, senza un filo d’ombra, di terre abbandonate, sabbie e ghiaie sporche, erba secca, vialetti in asfalto con cordonati rotti, scope legate alle colonne, armadietti rovinati. Infine, anche se il discorso sarebbe molto più lungo, le “arcate storiche” di Sterpeto – conclude Felicioni -. Non ci sono parole per commentare questa vergogna e la totale mancanza culturale di rispetto nei riguardi di questi manufatti dal prezioso valore storico che però evidentemente ai grossetani non interessa ne proteggere ne valorizzare»